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sabato 27 luglio 2024 | ore 18:43

Sabina: una morte che cerca risposte

L’8 giugno 2014 la tragedia che sconvolge la famiglia magnaghese; troppe incongruenze riaprono le indagini.
Magnago - Sapina Saporiti

Sono circa le 11.30 di domenica 8 giugno 2014: dalla rotatoria dell’uscita di Castano Primo Nord della Boffalora-Malpensa il corpo di Sabina Saporiti cade sulla strada sottostante. Sulla rotatoria, la macchina della giovane magnaghese che, all’epoca dei fatti, aveva 42 anni. L’impatto è tremendo, la morte instantanea. Titoli dei giornali e prime indiscrezioni portano subito a classificare il fatto come ‘suicidio’. Motivi apparenti, biglietti o altro che possano portare a questa conclusione, così drammatica, però non ve ne sono. La 42enne, infatti, era sposata e con una figlia adolescente; pochi minuti prima della tragedia (erano le 11.10) aveva lasciato la casa dei genitori con delle verdure grigliate per un pomeriggio in famiglia. Ma è dai mesi precedenti e da quei minuti che le indagini, mai realmente chiuse, tornano a riaprirsi per cercare una verità che dia pace ai familiari e a tutti coloro che le volevano bene. Partiamo dal primo fatto ‘strano’: nei tre mesi precedenti Sabina aveva iniziato un percorso con incontri regolari con uno psicologo. Psicologo di ‘nome’, ma non di ‘fatto’: il Comando dei Carabinieri di Castano Primo, infatti, ha accertato che il fantomatico ‘medico’, residente a Robecchetto con Induno, non avesse in realtà nessuna qualifica medica, ma anzi facesse totalmente un altro lavoro ed i riferimenti all’ordine medico che aveva esibito fossero in realtà di una dottoressa di Como che nulla sapeva di Sabina. E veniamo a quella tragica domenica di giugno: i genitori (Emiliana Castiglioni e Giancarlo Saporiti) affermano, anzitutto, che la propria figlia non aveva motivo di suicidarsi. Ma vi è un particolare, rilevato dall’esame autoptico, consuguente agli accertamenti dopo la tragedia, che fin d’allora ha lasciato aperte tutte le ipotesi: il medico legale che ha effettuato l’autopsia, oltre ai gravi traumi conseguenti alla caduta sull’asfalto della superstrada, che hanno causato la morte immediata, ha infatti rilevato la presenza di lividi con unghiature sul collo della ragazza. I segni, come registrati a referto, sono assolutamente incompatibili con la caduta e quindi risalgono all’intervallo di tempo tra quando ha lasciato la casa dei genitori e l’arrivo al cavalcavia. Chi può essere stato? Chi può aver incontrato? Si sarà buttata o sarà stata indotta a buttarsi? Tutte domande che ancora attendono una risposta univoca e, speriamo, definitiva. Le indagini sono ancora aperte ed in carico al Tribunale di Busto Arsizio. Sono passati circa due anni dalla tragedia, ma la speranza da parte di tutti è che chi ricordi qualunque cosa di quella mattina parli con i carabinieri o le autorità competenti. Sabina era un’atleta del Japan Karate Shotokan di Castano Primo, era residente a Magnago e lavorava alla nota tessitura ‘Tre Valli’ di Vanzaghello. Era conosciuta, apprezzata ed amata da tanti. Chiunque ricordi qualche episodio, dal passaggio della sua auto agli attimi in cui è avvenuta la tragedia nei pressi della superstrada, può ancora aiutare a fare chiarezza. Tra le ipotesi, per cercare di dirimere la questione, è anche la verifica dei tabulati telefonici di tutte le persone che in quegli attimi sono passati nel tratto percorso da Sabina: ogni cellulare, infatti, si ‘aggancia’ alle celle dei ripetitori lasciando un’impronta del nostro passaggio. Che non sia magari proprio la tecnologia a porre la parola ‘fine’ a questa vicenda e lasciare spazio alle preghiere e al ricordo?

PREMESSA: normalmente la nostra testata, a livello di giornale cartaceo, cerca di ridurre o limitare le notizie di cronaca nera, soprattutto quelle in cui vi siano possibili riferimenti a suicidi e morti sospette. Le segnalazioni da parte di molte persone vicine alla giovane magnaghese ci hanno spinto a dare spazio a questa storia, sperando che qualcuno possa aiutare a portare a galla la verità definitiva, dando sollievo ad amici e familiari.

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COME SI PUO UCCIDERE UNA

COME SI PUO UCCIDERE UNA PERSONA COSI, CRUDELMENTE NON AVETE CUORE ,DIO ESISTE,PRIMA O POI CI SARA' GIUSTIZIA .ASSASINI.

CHI HA VISTO. IL GIORNO

CHI HA VISTO. IL GIORNO 8/6/2014/ verso le ore 11'30/ nei pressi di CASTANO PRIMO SABINA SAPORITI VI PREGO DI RIVOLGERSI AI CARABINIERI PER FARE DEPOSIZIOME

ASSASINI SIETE STATI VOI I

ASSASINI SIETE STATI VOI I SEGNI SUL COLLO SONO E' LA TUA MANO

Voglio giustizia so chi e'

Voglio
giustizia so chi e' stato parla ti sentirai meglio Avete uccisa Voi Sabina

Non e'stata detto la verità

Non e'stata detto la verità voglio chiarezza so con certezza chi e' stato parla ti sentirai molto molto meglio

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