Milano / Malpensa
Viaggio nei Padiglioni
Il sito di Expo è ricco di padiglioni che hanno saputo unire architetture mozzafiato con allestimenti e contenuti capaci di far riflettere. Logos ha scelto la sua Top Ten, per la coerenza al tema ed il modo suggestivo in cui viene raccontato. ‘Divinus halitus terrae’: non può che cominciare da qui, dal respiro divino della terra, la visita a Expo. Il Padiglione Zero introduce ai riti e alle pratiche dell’alimentazione nella storia dell’umanità. Uno spettacolare archivio della memoria, realizzato in legno, gli animali in resina bianca, i primi strumenti creati dall’uomo e la trasformazione del paesaggio, da mondo rurale a industriale: dalle origini fino alle speculazioni della Borsa e alla montagna di rifiuti, simbolo dello spreco da combattere per garantire il diritto al cibo. Un inno all’Italia, alle sue bellezze, alla sua cultura e alle sue tradizioni: così si può riassumere l’affascinante Palazzo Italia. Un nido o una foresta bianca, intrecciata, mentre all’interno, su più piani: la potenza del saper fare, della bellezza, del limite e del futuro. Ma è la sala degli specchi che più di tutte colpisce: qui si rimane incantati dai paesaggi, le acque cristalline, le montagne innevate, le colline, le sponde dei laghi, per proseguire con le piazze, le facciate storiche di chiese e monumenti e le opere d’arte. ‘Ce n’è per tutti?’ è la domanda che campeggia su una delle quattro semplici torri che contraddistinguono il Padiglione svizzero. E la risposta sembra essere sì, ce n’è per tutti, se non ci lasciamo sopraffare dall’ingordigia e dall’egoismo, arraffando tutto quanto riusciamo a prendere, senza pensare minimamente agli altri. Una grande metafora del mondo che richiama alla responsabilità nei confronti di tutti. ‘Puoi sopravvivere: 5 settimane senza cibo, 5 giorni senza acqua, ma non 5 minuti senza aria’... Chi si addentra nel Padiglione dell’Austria sperimenta la sensazione di una passeggiata fresca tra i boschi delle Alpi, con il profumo di pini, di felci, di muschio. ‘Fai un respiro profondo e goditi la purezza dell’aria austriaca’ per ricordarti che l’aria è vita, il nostro mezzo di sostentamento primario. Un gigantesco alveare, in cui è possibile immedesimarsi nel volo di un’ape, a partire da un frutteto, passando per un prato fiorito, fino al ritorno all’alveare. Un messaggio affidato alle piccole api operose, indispensabili nell’ecosistema, quello del Regno Unito. Un padiglione-scultura che si anima di centinaia di bagliori colorati che vibrano con maggiore o minore intensità. Il Padiglione della Santa Sede, all’ingresso, cattura l’attenzione sulle ferite dell’umanità: fame, conflitti ed esclusione. Di fronte, una grande opera d’arte, ‘L’Ultima Cena’ di Tintoretto, sostituita dopo i primi tre mesi di Expo dall’arazzo con ‘L’istituzione dell’Eucaristia’ di Rubens. Al centro un tavolo interattivo: avvicinandosi, si attivano azioni quotidiane, trasformando il tavolo in un simbolo di convivialità e condivisione. La visita al Padiglione tedesco è giocata attorno a un magico cartoncino, ‘Seed Board’, distribuito all’ingresso. Uno strumento telematico per interagire con la mostra e scoprire le informazioni che più interessano. Il ‘giardino delle idee’ e soprattutto il coinvolgente show finale arricchiscono il particolare Padiglione della Germania, un Paese tecnologico e all’avanguardia. Assomiglia a una fortezza il Padiglione del Marocco e al suo interno è possibile intraprendere un percorso multisensoriale, allestito in maniera raffinata, tra i diversi ecosistemi, da nord a sud, che rappresentano la varietà dei suoi paesaggi. Incantevole anche il giardino esterno, con corsi d’acqua che scorrono tra ulivi, palme, piante aromatiche e roseti. Vive di contrasti, nei colori bianco e nero, l’elegante Padiglione della Corea, che invita il visitatore a rivedere le proprie preferenze alimentari, aiutandolo a conoscere gli alimenti più salutari. Tre le soluzioni proposte: equilibrio, fermentazione, conservazione. E’ stato l’ultimo padiglione a essere completato, quello del Nepal, a causa del terribile terremoto che ha devastato il ]Paese. Un autentico capolavoro di maestria i loggiati e i colonnati finemente intagliati che conducono il visitatore in un percorso che conduce fino alla Pagoda dorata e al grande Stupa, tipico monumento buddista. Un’atmosfera sospesa, quasi meditativa, che accoglie i visitatori, per un’oasi di silenzio e riflessione, nel cuore di Expo.
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