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sabato 23 novembre 2024 | ore 08:11

"Si può fare!"

L'incontro organizzato a Magnago, per confrontarsi e ragionare sulla raccolta dei rifiuti. L'esempio di Contarina e la situazione dell'inceneritore Accam.
Magnago - Un momento dell'incontro

Qualche appassionato di film ricorderà la citazione tratta da “Frankestein junior” di Mel Brooks. Il protagonista dr. Frankestein urlava “Si può fare !!” quando scopriva come dare vita alla nuova creatura. Durante il pomeriggio a Magnago molti tra i quasi cento di presenti hanno pensato forse la stessa cosa in relazione a concreti interventi per ridurre i rifiuti e per differenziarli sempre meglio. Ma andiamo con ordine: durante l’incontro, organizzato dall’Amministrazione Comunale di Magnago con la collaborazione di altri 4 Comuni (Buscate, Canegrate, Castano Primo e Vanzaghello) e la rete “rifiuti zero Lombardia “ il dottor Contò (direttore e membro del CdA Contarina spa) ha illustrato i successi nella raccolta rifiuti che hanno portato la zona di Treviso ai vertici dell’eccellenza italiana. Questo territorio del Veneto è simile al nostro: Contarina spa serve circa 470 mila abitanti (Accam serve 450 mila abitanti) con una città come Treviso che ha 85 mila abitanti ma anche molti comuni piccoli e medi. Purtroppo le somiglianze finiscono qui: Contarina ha oggi una percentuale di raccolta differenziata dell’85% contro la media lombarda del 52% (nei nostri Comuni siamo al 63%) ma, soprattutto, la produzione della frazione indifferenziata (il secco residuo) nei comuni gestita da Contarina Spa è arrivata a circa 50 kg per abitante contro gli oltre 220 kg lombardi. Un quarto del peso della frazione destinata ai trattamenti finali... Ma nonostante questi risultati per molti versi strabilianti Contarina non si ferma: nei 50 kg a testa ci sono ulteriori frazioni (carta, plastica) che sono recuperabili con impianti di trattamento a freddo (la famosa fabbrica dei materiali) e pertanto l’obiettivo è di arrivare a breve a 30 kg pro capite di secco residuo per arrivare poi tra pochi anni allo straordinario obiettivo di 10 kg per abitante. Molti dei presenti hanno pensato: si, tutto bello, ma chissà cosa pagano i cittadini?? Il dato è anche qui quasi imbarazzante: ogni cittadino dei comuni gestiti da Contarina paga circa 100 euro l’anno contro la media del nord Italia di 158 eur. E l’andamento del costo negli anni è ancora più significativo: nel Trevigiano i costi sono saliti dell’8 % in 10 anni contro la crescita nazionale del 57%. Ma come è possibile? eppure i cittadini veneti non sono diversi da noi. Non si tratta di segreti: è bastata una raccolta porta a porta efficiente eliminando i cassonetti e soprattutto applicare la “tariffa puntuale” ossia chi meno produce meno paga. Non avendo grossi inceneritori da alimentare non c’è l’interesse a “produrre tanti rifiuti” anzi c’è l’interesse a produrne pochi, molto ben differenziati, in modo da abbattere i costi e le tariffe. Anche la paura in qualcuno dei presenti di un maggior abbandono incontrollato di rifiuti è stata smentita: la percentuale di “littering” dovuta ai maleducati è uguale in tutto il nord - Italia, sia con la tariffa puntuale sia con la più consueta Tari. Nei nostri comuni queste “buone pratiche “ non sono più utopie: i Comuni del Consorzio Comuni Navigli (come Castano e Vanzaghello) partiranno a Febbraio con contenitori per il secco dotati di Rfid elettronico (uguali a quelli di Contarina) e dal 2016 (se non prima) con la tariffa puntuale. E anche Amga e le altre aziende della zona cominciano a riflettere su queste pratiche. Il confronto tra i relatori (dr. Contò e dr. Favoino) e i numerosissimi Sindaci ed Amministratori comunali presenti, al di là della ferma denuncia delle storture messe in campo dalla lettera del CdA di Accam che ha prevaricato il “tavolo tecnico”, ha permesso a tutti quanti di confermare la sensazione citata nel titolo: “Si può fare” una raccolta differenziata fino al 90% con residuo secco a 30/40 kg per abitante; “Si può fare” la tariffa puntuale che permette al cittadino la consapevolezza e soprattutto di risparmiare; “Si può fare” una fabbrica dei materiali che recupera ancora risorse (plastica, carta ecc) dalla comunque limitata frazione indifferenziata “si può fare a meno” dell’inceneritore perché semplicemente NON SERVIRA’ PIU’ in quanto non ci sarà quasi più niente da bruciare. Anche nei nostri comuni possiamo “dare vita” ad una nuova creatura (la fabbrica dei materiali) che risulterà più efficiente ed economica e soprattutto più rispettosa della salute dei cittadini e dell’ambiente.

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