Una domenica lontana dalle distrazioni della quotidianità, in compagnia di coetanei accumunati dalla stessa fede. Spesso si dipingono i giovani come persone prive di ideali e dedite solo al divertimento. Non sempre è così. Anzi. Per esempio, la scorsa domenica pomeriggio ben 56 giovani del Decanato di Castano Primo si sono dati appuntamento, su proposta del responsabile giovanile don Mauro Belloni, per vivere un momento di riflessione e preghiera nell’avvicinarsi della Pasqua. Lettura di brani del Vangelo, meditazione, preghiera e pranzo in compagnia (con omaggio floreale di mimose a tutte le ragazze presenti) che viene ben sintetizzato nella lettera inviataci da un partecipante: “Gentile redazione di Logos, mi permetto di ‘rubare’ un piccolo spazio al vostro giornale per esprimere qualche considerazione sul ritiro spirituale dei giovani del Decanato di Castano di domenica 24 febbraio. La parola ‘ritiro spirituale’ mette un po’ di soggezione ma bisogna forse viverlo per scoprire che si tratta di un’esperienza davvero bella per condividere con i ragazzi della tua età i valori e le esperienze in cui credi. Con il gruppo del mio oratorio di Casate, ho partecipato anch’io all’incontro svolto nella vicina Bernate. All’inizio ero titubante ma curioso di conoscere la realtà giovanile del Decanato nel quale la mia parrocchia è appena entrata. Le riflessioni proposte da don Mauro hanno (per usare le sue parole) davvero ‘sparato alto’; partendo dalle letture degli Atti degli Apostoli e San Paolo siamo stati invitati a meditare e porci delle domande profonde (a volte scomode) sulla nostra vita e sulla nostra fede. Il momento che per tutti sembrava il più temibile (cioè il dialogo a piccoli gruppi) si è rivelato davvero formativo; dopo qualche timidezza iniziale, gli educatori ci hanno guidati nello scambio di opinioni, dubbi, certezze ed esperienze sulla nostra testimonianza nelle parrocchie e negli ambienti di studio e lavoro. Dopo il Vespero è stata organizzata una cena; è davvero un peccato che non tutti si siano fermati a mangiare perché la cena è stata un’occasione per conoscersi e fare amicizia con ragazzi degli oratori circostanti. Una menzione particolare va ai giovani e ai genitori di Bernate che hanno messo a disposizione la loro pazienza e abilità nell’accoglierci e nel preparare una cena davvero ‘con i fiocchi’. Le ragazze, inoltre, hanno ricevuto una mimosa da parte di Emilio, il capo chierichetto di Bernate. Forse è solo una mia impressione, ma questi giovani hanno dimostrato che non devono esistere divisioni (tra parrocchie o gruppi) quando si è uniti nella fede in un unico Gesù Cristo”.

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