Milano / Malpensa
L'Umanitaria: un secolo per gli italiani
- 11/04/2014 - 09:28
- Castano Primo
- Inveruno
- Robecchetto
Da Castano Primo a Robecchetto con Induno e fino ad arrivare ad Inveruno. “L’articolo 34 dice – I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi – E se non hanno i mezzi – E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli, di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione dei lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese…”, il discorso di Piero Calamandrei ai giovani sulla Costituzione (del gennaio 1955) che risuona nelle stanze e tutto attorno quell’insieme di ricordi, immagini e soprattutto storie. Storie di uomini e donne. Storie di giovani, adulti ed anziani. Storie di attività (nel campo dell’assistenza, dell’educazione, del lavoro e della cultura), di aiuto, sostegno e vicinanza agli altri, al prossimo, a chi è in difficoltà. Sono tante, tantissime; non manca praticamente niente e nessuno. 120 anni fa (era il 1893) cominciava a muovere i primi passi la Società Umanitaria, 120 anni dopo la Società Umanitaria torna nei territori dove un tempo era impegnata con la sua azione riformista. E lo fa con una mostra (“Pioneri di arditezze sociali”, questo il titolo; sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica) che racconta, appunto, il secolo di vita di uno tra i più importanti enti milanesi. I documenti originali dell’epoca si mischiano con gli scatti dei diversi momenti e delle varie iniziative che “via via” si sono susseguite nel tempo. Trenta pannelli con scritti, fotografie, locandine e manifesti che “parlano” di eventi e programmi nel campo del lavoro, dell’educazione e dell’istruzione (dal teatro del popolo alla scuola Media unica, dalle case dei bambini alle biennali d’arte decorative, dall’opera contro l’analfabetismo alla ricostruzione nel secondo dopoguerra) dove c’è la vita dei nostri nonni e bisnonni alla ricerca del loro riscatto sociale. La prima tappa è a Castano (con l’assessorato ai Servizi Sociali, la mostra rimarrà in villa Rusconi fino al 19 aprile); quindi ci si sposterà a Robecchetto con Induno (con l’assessorato alla Cultura, nel palazzo Arese dal 30 aprile all’8 maggio) e infine raggiungerà Inveruno (con l’assessorato alla Cultura, al centro servizi Cultura, dal 17 al 25 maggio). E, contemporaneamente, ecco anche il progetto “alternanza scuola – lavoro”, perché durante la rassegna, gli studenti della 4B del liceo Scientifico dell’istituto superiore Torno di Castano saranno presenti in loco per illustrare i contenuti dell’iniziativa ai visitatori. (FOTO NINO ROMEO)
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