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domenica 24 novembre 2024 | ore 06:46

'Nemesi', la trilogia di Oslo

Jo Nesbo, scrittore, musicista rock, giornalista e per dirla tutta uno tra i più grandi scrittori di crime al mondo stupisce ancora con una storia agghiacciante e coinvolgente.
Libri - 'Nemesi' (Foto internet)

“Nemesi” è un romanzo di Jo Nesbo, scrittore, musicista rock, giornalista e per dirla tutta uno tra i più grandi scrittori di crime al mondo. Aspetto che viene puntualizzato non per una questione di preferenze ma è l’esorbitante successo di tutti i sui libri a dimostrarlo. Lo stile di Nesbo lungi dall’essere prolisso e psichico modi Poe, anzi, è diretto, sconvolgente e al contempo intrigante e puntuale. A questo proposito è necessario citare una particolarità del suo modo di scrivere che potrebbe confondere e far mutare la propria opinione su questo scrittore; Al lettore talvolta, durante la lettura – del libro in questione- potrebbe apparire di smarrirsi tra le fila del racconto, tuttavia, sarà semplicemente un’abile illusione creata volontariamente dall’autore, infatti, nel proseguo si troverà quella parola posta nel punto perfetto che renderà tutto più immediato e limpido. Nemesi è il secondo libro della trilogia di Oslo di cui fanno parte tre splendidi romanzi: Il pettirosso, Nemesi e La stella del diavolo. Tutti sono accomunati da un caso apparentemente sempre prossimo alla risoluzione, dove la scena protagonista è l’omicidio di Ellen, collega del detective Hole -nonché protagonista assoluto dei libri di Nesbo-. Si ravvisa anche in questo secondo romanzo la presenza del suddetto caso di fondo, tuttavia questo è maggiormente presente nel primo e terzo romanzo della trilogia poiché “Nemesi” è una parentesi nella quale, pur essendo riscontrabile la vicenda di Ellen, non si ottengono particolari progressi nella risoluzione del caso. A questo punto è opportuno trattare l’intricata trama del romanzo. Una vecchia, stretta e intima conoscenza di Harry Hole si presenta con l’intenzione di ricordare i vecchi tempi e a risvegliare la sua passione. Hole si trova a passare la notte con questa donna, Anna Bethsen, senza sapere il turbinio di problemi che avrebbe sollevato questa storia. La mattina seguente, dopo essersi ritrovato sul divano di casa sua con un cappotto intriso di alcool viene chiamato per un nuovo caso. Arrivato sul luogo del crimine, scopre che questa coincide con la casa di Anna, la quale viene rinvenuta stesa sul suo letto con una pistola nella mano destra e un foro di proiettile alla tempia. Hole non aveva saputo resistere al fascino della donna ma ora si trova ad essere l’ultima persona che ha incontrato Anna prima della scoperta del corpo e –l’aspetto peggiore- senza alcun apparente e chiaro alibi. Un giorno però riceve una mail anonima che lo accusa di essere il colpevole, comincia a svolgere un indagine ‘non ufficiale’ intendendo di essere stato ingannato. Nel frattempo, in una banca di Oslo, a causa si una rapina, viene uccisa una donna senza apparente motivo, tuttavia è difficile riconoscere il volto dell’omicida e capire le ragioni di tanta efferatezza. Una serie di vicissitudini, in cui non si perde mai di vista il caso centrale, che viaggiano parallelamente senza mai interferire l’una con l’altra, rendendo però il tutto ancora più avvincente e facendo di questo libro un capolavoro della letteratura scandinava.

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