Milano / Malpensa
Chris, un americano del Castanese
- 22/03/2013 - 14:23
- Buscate
- Castano Primo
- Storie
Il suo cuore, ripete “E’ per metà americano e l’altra, invece, italiano”. Le emozioni si mischiano alle parole, con quella cadenza e inflessione davvero particolare e che ti strappano più di un sorriso. Non puoi insomma non essere catturato quando ti racconta la sua storia e quel sogno nel cassetto che chissà, magari tra qualche anno, potrebbe vedere realizzarsi. “Una volta in pensione mi piacerebbe passare del tempo da voi”. Che tradotto “un po’ negli Stati Uniti e po’ nel vostro Paese”, in fondo Christopher Stephens e l’Italia hanno qualcosa di speciale e diversamente non avrebbe potuto essere visto che proprio nel nostro territorio ci sono le sue origini. “I miei bisnonni erano nativi di Castano Primo e Buscate (Colombo, Ruggeri e Balossi i cognomi nell’albero genealogico) – spiega – poi agli inizi del ‘900 si sono trasferiti in America. Ricordo ancora che ero piccolo e mia madre e i miei familiari mi raccontavano della famiglia italiana e di questi luoghi, le lettere che si scrivevano, non abbiamo mai smesso di tenere i contatti e una volta grande e non appena ho avuto l’occasione ho voluto venire direttamente a conoscerli”. Un italoamericano, in tutto e per tutto, Chris (così come lo chiamano tutti) ce lo ha detto più e più volte anche l’altro giorno quando lo abbiamo incontrato. “L’Italia è come se fosse la mia seconda casa – ha ribadito in vari momenti durante l’intervista”. La prima, invece, è St. Louis, la città dove è nato e cresciuto e dove, soprattutto, oggi vive, lavora e ci sono i suoi affetti. “La gioia e la felicità nel vedere il vostro Paese non la dimenticherò mai – continua – Era il 1990, il primo viaggio che facevo qui, volevo scoprire le terre da cui molto tempo prima erano partiti i miei bisnonni e come loro diversi italiani. Ancora, adesso, se ci ripenso il cuore inizia a battermi forte: quella volta che il papà di un mio cugino dove ero ospite mi ha dato una bicicletta e mi ha detto di seguirlo. Una sorpresa, continuava a ripetermi mentre pedalavamo, poi siamo arrivati di fronte ad una casa e guardandomi mi ha spiegato che quella era l’abitazione in cui erano nati i miei bisnonni prima di trasferirsi negli Stati Uniti. E’ stata un’emozione indescrivibile, non riuscivo quasi a parlare”. Da allora Chris nel Castanese è tornato altre sette volte, anche con la moglie ed i suoi due figli di 6 e 15 anni. “Il Natale di un anno e mezzo fa – afferma – lo abbiamo trascorso proprio qui. E’ stato bellissimo poter incontrare di nuovo i parenti italiani e stare con loro in un periodo così magico e particolare”. Mentre dal 2005, non c’è praticamente anno che non venga in Italia. “Insegno teatro al St. Louis Community College e tra le varie attività che organizziamo ci stiamo concentrando, appunto, sulla conoscenza del vostro Paese, programmando (tra insegnanti e alunni) ogni anno una visita ad una regione italiana. Non solo le città classiche e più conosciute, però, ma quei luoghi da dove, ormai più di un secolo fa, tanti italiani sono partiti alla volta dell’America. Un’occasione per comprendere il passato e per alcuni di tornare alle origini, permettendo agli studenti di conoscere le diverse storie della comunità italoamericana che, oggi, vive da noi”.
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