Milano / Malpensa
Energia nucleare? L'Italia verso l'intesa
- 28/02/2009 - 15:32
- Attualità
La notizia non è certo una novità, ma ovviamente fa discutere. E molto. Perchè l’utilizzo dell’energia nucleare in Italia è stato sospeso per referendum nel 1987. Ma l’aumento della richiesta di elettricità, la forte dipendenza dai Paesi esteri e i costi delle materie prime, sembrano aver convinto il premier Silvio Berlusconi a spingere verso questa direzione. E la svolta sembra esserci stata lo scorso martedì con un forte avvicinamento tra Italia e Francia. Il premier Silvio Berlusconi e il presidente francese Nicolas Sarkozy hanno firmato a Roma l’accordo che vedrà Italia e Francia più vicine nella produzione di energia dall’atomo. L’intesa, raggiunta a Villa Madama al termine del vertice italo-francese, getta le basi per un’ampia collaborazione in tutti settori della filiera, ricerca, produzione e stoccaggio ed è accompagnato da due ‘memorandum of understanding’ tra i due gruppi elettrici Enel ed Edf. Prevista la realizzazione di almeno quattro centrali di terza generazione nel territorio italiano. Questo il commento del Presidente del Consiglio: “Dobbiamo svegliarci dal nostro sonno, adeguarci, perché il futuro è nell’energia rinnovabile e nel nucleare - ha detto Berlusconi in conferenza stampa -. Collaboreremo alla realizzazione di altre centrali nucleari in Francia e in altri Paesi e affronteremo la costruzioni di centrali nucleari in Italia, con al nostro fianco la Francia che ci ha messo a disposizione il suo know-how, ciò che ci consentirà di risparmiare diversi anni e iniziare la costruzione delle centrali in un tempo assolutamente contenuto”. E i primi ‘sì’ arrivano dalla Regione Lombardia e Veneto. I governatori delle due regioni, ieri, dopo aver siglato un patto di collaborazione su Expo, logistica-trasporti e sviluppo sostenibile, si sono spesi per la causa del ritorno al nucleare. “Nessun pregiudizio, sono favorevole alla decisione del Governo, perché il nucleare libera il paese dalla dipendenza dal gas e dal petrolio», ha detto Roberto Formigoni.
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