L’amianto: si continua a morire, ma anche numerose sono le patologie legate proprio all’esposizione e che, purtroppo, colpiscono, indistintamente, giovani, adulti ed anziani. Così, da una parte l’Associazione Italiana Esposti Amianto (l’AIEA, appunto), dall’altra il comune di Castano Primo hanno deciso di creare un apposito sportello. Un importante punto di riferimento dove la popolazione avrà modo , non solo di conoscere da vicino rischi e pericoli, bensì potrà ricevere tutte le informazioni su tempistiche e modalità di rimozione e smaltimento e sulle normative in materia. Si comincerà, molto probabilmente nei prossimi giorni, il primo ed il terzo martedì del mese, dalle 16.30 alle 18, al piano terra del palazzo Municipale. “L’iniziativa – spiega l’assessore all’Ambiente di Castano, Franco Gaiara – vuole essere l’ennesimo momento di vicinanza al territorio. Proprio per questo, oltre allo sportello e sempre grazie all’AIEA di Turbigo, l’idea è muoversi anche con una campagna di sensibilizzazione. Vogliamo scendere in campo in prima linea, tenendo costantemente monitorate le varie situazioni che ci circondano e pronti ad intervenire: insieme possiamo eliminare l’amianto dall’ambiente”. La principale modulistica per la rimozione o per evidenziare l’eventuale presenza, ancora le differenti leggi e normative che ne regolano lo smaltimento, fino ad arrivare al registro dei lavoratori esposti o ex esposti ed ai rischi e pericoli per la propria salute: sono solamente alcuni delle principali tematiche dello sportello. “Un modo per interagire e confrontarsi con i singoli e la collettività – continua Valentino Gritta, tra i responsabili dell’Associazione Italiana Esposti Amianto di Turbigo – Oltre a Castano, sempre il primo e il terzo martedì del mese, nel primo pomeriggio, lo sportello sarà attivo anche a Turbigo, nella nostra sede di via Roma. Stiamo, ora, preparando tutto il materiale, poi, nelle prossime settimane, daremo, ufficialmente, inizio al servizio. Un ulteriore momento per stare con la gente e, in modo particolare, dove ciascuno avrà l’opportunità di chiedere spiegazioni o attivarsi direttamente. Troppe, purtroppo, ancora oggi, le morti e diverse anche le patologie, nella maggior parte dei casi gravi, legate proprio all’esposizione e di cui molte persone soffrono. E’ fondamentale, quindi, intervenire, parlarne e confrontarsi”.

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