Milano / Malpensa
Monza... passione Superbike
- 09/05/2012 - 08:56
- Sport nazionale
Pochi giorni fa, a Monza, il round nr.4 del Campionato Mondiale Superbike: una ventunesima edizione (la prima venne disputata nel 1990 con la doppia vittoria di Fabrizio Pirovano) destinata, certamente, ad entrare nella storia. I presupposti per uno spettacolo nello spettacolo con gli eventi legati ai festeggiamenti per i 25 anni del Mondiale delle derivate di serie ed alla presenza nel paddock di numerosi miti delle 'due ruote' come Bayliss, Polen, Fogarty, i nostri Giancarlo Falappa e Pierfrancesco Chili, non hanno colmato la delusione per aver assitito all’annullamento della prima manche e la sospensione definitiva della seconda al completamento dell’ottavo giro. Il meteo, con la sola eccezione del venerdi di prove libere, con continui scrosci alternati a squarci di sole, ha, infatti, messo a dura prova l’organizzazione, i team ed i piloti stessi che si sono trovati a doversi confrontare con una pista mai completamente asciutta, una difficilissima scelta nelle gomme ed il rischio oggettivo di cadute. Così, le critiche a caldo non sono mancate, non solo dall’esterno del circus, ma anche con decise spaccature fra i team e, in ogni caso, è indiscutibile che per tutto il weekend di gara la direzione ha responsabilmente messo come priorità la sicurezza dei piloti, in un inizio stagione SBK 2012 già caratterizzato da gravissimi incidenti. Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo i momenti salienti di questo round: si inizia venerdi con le prove libere e la prime sessione di qualifiche dove a farla da padrone sono state le quattro cilindri tedesche Bmw, a segnare il miglior passo è Michel Fabrizio (Bmw Motorrad Italia GoldBet). La Superpole del sabato, in condizioni di pista estremamente variabili, ha visto nel corso degli ultimi 45 minuti di libere le cadute in parabolica di Laverty, Biaggi, Smrz, Hopkins e Davies. Grande lavoro per i meccanici nei box che, in ogni situazione, hanno permesso ai loro piloti di contare sul pronto ripristino del mezzo. Ad avere la meglio è stato il francese Sylvain Guintoli in sella alla Ducati 1098R del team Effembert Liberty Racing, seguito da Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) e Marco Melandri (Bmw Motorrad Motorsport). Tra gli italiani nella top ten figurano Max Biaggi (Aprilia Racing Team), al 6° posto, ed il giovane Davide Giugliano (Althea Racing) ottavo. Le due manche di domenica, purtroppo un vero disastro: si inizia con gara uno, scattata regolarmente in condizioni di asciutto e gommature slick con Sykes e Guintoli subito in fuga. Al primo giro il primo colpo di scena con la caduta di Marco Melandri in parabolica; comincia a piovere e di lì a poco John Hopkins (Crescent Fixi Suzuki), David Salom (Team Pedercini) e Sergio Gadea (Kawasaki Racing Team) cadono insieme sempre in parabolica. E' bandiera rossa. Si scatena un temporale e la Direzione Gara decide per l’annullamento di Gara 1. In griglia di partenza di Gara 2 regna incertezza e incredulità, da un lato il pubblico desideroso di vedere un po’ di competizione, dall’altro, invece, la riunione dei piloti, non tutti d’accordo, per decidere come e se proseguire. Dopo alcuni minuti di attesa , si sceglie per due giri di ricognizione e, infine, lo start... ed è nuovamente Tom Sykes a prendere letteralmente il volo, dietro di lui Leon Haslam (Bmw Motorrad Motorsport) ed Eugene Laverty (Aprilia Racing Team), ma le emozioni non durano molto, piove di nuovo ed al completamento dell’ottavo giro viene esposta ancora la bandiera rossa: è lo stop definitivo. La classifica finale, con l’assegnazione di metà punteggio, vede Tom Sykes precedere Leon Haslam ed Eugene Laverty, in 4° posizione Marco Melandri, mentre 5° Max Biaggi. Il campione del Mondo in carica, Carlos Checa (Althea Racing), ha limitato i danni portando a casa una settima posizione che in ottica Mondiale gli permette di non perdere distanza dalla testa della classifica che vede Max Biaggi con 97,5 punti, Carlos Checa con 95,5 e Tom Sykes a 91,5. Svolgimento regolare, infine, per le gare di Superstok 600 e 1000 e Supersport, con le vittorie rispettivamente di Riccardo Russo (Team Italia FMI), Lorenzo Savadori (Barni Team Italia) e Jules Cluzel (PTR Honda).
Si chiude un sipario che premia la pazienza di un pubblico che, con grande maturità e comprensione, ha accettato il venir meno dello spettacolo per la sicurezza dei propri beniamini. Si gira pagina, il prossimo weekend è in programma il round inglese di Donington... il 12 e 13 maggio sarà nuovamente battaglia, sarà nuovamente WSBK. (FOTO DI MASSIMO CAVICCHINI)
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