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domenica 22 dicembre 2024 | ore 12:18

Dall'Albania al Como, calcio da numero '1'

La storia di Enkeled Voli, classe 1994: prima a Turbigo e Robecchetto, quindi la Pro Patria e, infine, oggi la chiamata della storica società lombarda.
Sport Locale/Turbigo - Dall'Albania al Como, la storia di Enkeled Voli

Dall’Albania alla Lega Pro, passando per Turbigo. Una storia incredibile e straordinaria quella di Enkeled Voli, ragazzo turbighese del ‘94, che da qualche giorno è passato al Como calcio e che in questa stagione si giocherà le sue carte nella prestigiosa società lombarda, attualmente in Prima divisione (l’equivalente della vecchia C1). Voli è un portiere, ma non è così che è iniziata la sua promettente carriera: “Sono arrivato a Turbigo a 6 anni dall’Albania ed a 7 sono entrato nell’Unione Sportiva Turbighese solo per divertimento, giocando da difensore. Non pensavo di diventare bravo, ma avevo il fisico, e seguendo un’intuizione di Fulvio Varini ho provato ad andare in porta. Non ne sono più uscito”. Dopo essere passato alla Ticinia Robecchetto, Enkeled è stato portato per un provino alla Pro Patria grazie a Emanuele De Motoli e, dopo cinque mesi, ha firmato il suo primo contratto quadriennale. Alla Pro è rimasto per tre anni nelle giovanili, imparando molto. Quest’estate molte squadre hanno notato il suo talento e si sono messe sulle sue tracce (tra le altre il Savona, la Pro Vercelli e il Valenzago), ma alla fine il Como lo ha prelevato in prestito con diritto di riscatto, aggregandolo alla prima squadra con la possibilità di giocare nella Beretti. “Per gli allenamenti vado in treno fino a Saronno - continua - E’ dura ma voglio diventare professionista, è il mio obiettivo. Intanto sto anche studiando”. Quando gli chiediamo chi è il suo idolo, beh... non ha dubbi: “Samir Ujkani, il portiere del Novara, albanese come me. È un punto di riferimento e una grande persona. Lui è uno che ce l’ha fatta, quest’anno è in serie A!”. E’ arrivato il momento dei saluti, ma prima un ultimo ringraziamento davvero speciale. “Oltre ai miei genitori, - conclude - vorrei dire grazie a Daniele Rifulgente, il mio allenatore a Turbigo. Mi ha insegnato in campo e fuori; mi ha cambiato la testa e mi ha reso migliore. Se sono arrivato dove sono ora, molto lo devo proprio a lui”.

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