Milano / Malpensa
'Il grido della farfalla'
Lui è William Amighetti, presidente di 'Give me a Hand', fondazione che nasce nel 2019 e che ha come obiettivo principale progettare e costruire protesi per bambini; la location, invece, sarà quella del salone dell'oratorio Maria Immacolata di Canegrate. Qui, allora, giovedì 24 marzo, alle 21 (organizzato da 'Il Sorriso - Vita e Salute'), il fisioterapista delle star che stampa protesi in 3D e aiuta i bimbi in Vietnam, presenterà il suo libro 'Il grido della farfalla'. "Nel settembre del 2018, insieme al Professor Roberto De Castro, chirurgo pediatrico di fama mondiale, mi sono recato in Vietnam - ha raccontato lo stesso Amighetti - Ogni giorno venivano ricoverati pazienti a cui poi bisognava amputare una gamba, un braccio o in alcuni casi entrambi gli arti. Chiesi spiegazioni e con reticenza i medici mi dissero che le zone a nord del paese erano ancora piene di mine antiuomo. Le Cluster bomb erano rimaste inesplose da oltre quarant’anni. Circa 20 milioni di mine antiuomo sono ancora presenti in quei territori". Mediamente cinque persone al giorno muoiono per la loro esplosione. Dieci, a volte anche di più rappresentano invece il numero di coloro che ogni giorno devono subire un’amputazione. "Non smisi di pensare per un solo istante a come poter trovare una soluzione per i bambini che incontravo ogni giorno. La Give me a Hand nacque in volo. Quello che mi stava riportando a casa da Hanoi. Nel lungo viaggio iniziai a scrivere e a disegnare delle soluzioni che mi sembravano fattibili. Tornato in Italia venni contattato dall’Ingegnere Cristian Curro che mi invitò a unirmi con il team della Open Biomedical all’università di Tor Vergata. I contatti sviluppati nel breve periodo trascorso nel laboratorio capitolino mi hanno permesso di fare la conoscenza del Dr Riccardo Prezioso. Con lui abbiamo dato il via alla progettazione di protesi 3D. Il nostro obiettivo è quello di fornire gratuitamente a tutti coloro che ne hanno necessità una protesi a tecnologia avanzata. Stiamo lavorando anche per strutturare laboratori con stampanti 3D all’interno degli ospedali dove esercitiamo e vorremmo contribuire alla formazione di tecnici locali".
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