Milano / Malpensa
"10 anni... cittadini e emozioni"
Le parole, inevitabilmente, sono diverse, ma, alla fine, ne sceglie due: cittadino ed emozione. Le due che più di tutte si porterà dentro; le due che l'hanno accompagnato ogni giorno da quel 2011. Dieci anni fa, infatti, cominciava l'esperienza da sindaco di Turbigo di Christian Garavaglia, dieci anni dopo è il momento per lui di salutare e, usando un famoso modo di dire, appendere la fascia al chiodo. "Sono stati due mandati importanti - racconta - Proprio cittadino, allora, è il primo pensiero che oggi mi viene in mente, perché, ogni volta che entri in ufficio, hai qualche problema da risvolere, qualche soluzione da trovare o qualche progetto nuovo da impostare per dare, comunque, sempre una risposta alle persone". E, poi, come detto, emozione. "Qualsiasi cosa si fa, nei momenti belli oppure brutti (visto che nel percorso ci sono, ovviamente, alti e bassi), ti lascia, appunto, un'emozione. I singoli momenti, insomma, si vivono con quella voglia di cercare di fare meglio, per venire incontro alle varie richieste della popolazione e del paese". Due parole, dunque, che si mischiano assieme e che l'hanno portato fino a qui; fino al 3 e 4 ottobre scorsi, quando con le elezioni comunali c'è stato il passaggio di testimone con Fabrizio Allevi. "Un grande augurio a Fabrizio - commenta - Una persona concreta, con la quale ho avuto modo di lavorare durante i 10 anni passati (essendo stato assessore della mia giunta), e che sono sicuro saprà dare un importante e ulteriore contributo alla crescita di Turbigo. Gli elettori hanno scelto la continuità, per portare avanti e a termine i progetti già in essere (quali ad esempio i varchi di controllo oppure il centro sportivo, solo per citarne alcuni), oltre a quelli nuovi che il neo sindaco e la sua squadra hanno in programma". Allevi, dunque, che succede a Garavaglia, dopo una campagna elettorale in cui lo stesso ormai ex primo cittadino è stato, certamente, tra i protagonisti. "Dall'inizio ero convinto e consapevole della forza del candidato e della lista - spiega - Ovvio, da chi ha fatto agonismo nello sport per anni, comunque, non bisogna mai sottovalutare l'avversario, pensando di avere vinto prima di finire la partita o in questo caso di contare i voti. E' il messaggio che ho cercato di ribadire più e più volte al gruppo intero". Dal lavoro degli ultimi mesi, all'attesa e fino al traguardo finale, per poi festeggiare il successo. "Ora inizia il percorso in Amministrazione - ribadisce - Un consiglio che mi sento di dare, in primis alla gente, è di usare i canali ufficiali di comunicazione con gli amministratori e il Comune. Ossia, bello è incontrarsi sui social o per strada, però, se si segnala direttamente agli uffici competenti, la gestione della pratica è più veloce. La stessa indicazione, in fondo, vale anche per Fabrizio: sono convinto che parlare con le persone e stare loro vicino sia la cosa migliore per capire davvero i problemi. Cioè, finché non si vivono gli eventi, i lavori e le manifestazioni, andando sul campo, non ci si rende conto a pieno di quanto sta accadendo e come muoversi". Ma se così il suo passato e, in parte, il presente, per quanto riguarda il futuro? "Quello a breve faccio la mia professione, che mi piace molto e a cui ho tolto parecchio spazio - conclude - Guardando, invece, al lungo periodo, non lo so, non dipende solo da me. Se ci saranno altre occasioni di poter proseguire l'esperienza politico-amministrativa, le coglierò, perché è qualcosa che mi ha sempre affascinato e per la quale ho messo anima e cuore. Comunque, se ciò non dovesse accadere, ho un lavoro bellissimo e continuerò a farlo".
"DIECI ANNI NEL SEGNO DI DUE PAROLE: CITTADINO E EMOZIONE"
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