Milano / Malpensa
11 settembre... 20 anni dopo
- 09/09/2021 - 15:50
- Attualità
- Editoriali
La storia moderna è sicuramente identificabile nel ‘pre’ e ‘post’ 11 settembre. Quel pomeriggio italiano, alba newyorkese, tutto il mondo si trovò proiettato in una dimensione nuova, improvvisa, sconosciuta. Se un aereo che colpiva la prima Torre del World Trade Center, cuore economico del pianeta, era una fatalità sconvolgente, il secondo ci pose tutti in una dimensione di paura e terrore. Osama Bin Laden rilanciò, dal remoto e poco conosciuto Afghanistan, il terrorismo. Giorni di paura, dell’essere tutti americani, di sensazione di impotenza e crollo delle certezze. Ognuno di noi, in fondo, se nato prima di quella data, ricorderà sicuramente quello che stava facendo in quel momento, in quel pomeriggio di inizio millennio. Scrittori, idelogici, giornalisti, politici: tutti concordi nel punire i terroristi scovandoli ovunque si trovassero. Iniziò così l’epoca delle bombe, degli attentati, della paura e dei controlli agli eventi. Le stragi a Madrid, Londra, Parigi, Nizza, Berlino, Australia, ecc una scia di sangue e paura, terrore e orrore, fino al crollo poi dei Paesi affacciati sul mediterraneo (Libia, Siria, Egitto). E, a seguire, la guerra all’Afghanistan terminata il 31 agosto di quest’anno. Miliardi di dollari spesi, vite perse tra militari e civili, feriti e povertà, per tornare al punto di partenza: i talebani al potere (ora pure riconosciuti prima dall’Amministrazione Trumph e poi da quella Biden), i diritti negati, le libertà taciute. Nel timore del prossimo attentato nel ‘mondo occidentale’ e una ripresa, a vuoto, del circolo: bombe, paura, rabbia, bombe. In un ‘loop’ senza fine che fatica a riconoscere tra chi ha torto e ragione. Dopo 20 anni, sarebbe ora che ci sia un po’ più di lungimiranza.
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