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mercoledì 31 luglio 2024 | ore 00:15

Tamponi, tra il dire e il fare...

Accordo tra Regione Lombardia e categorie rappresentanti delle farmacie. Siamo stati alla 'Farmacia Giovanninetti' di Castano, per capire meglio com'è la situazione.
Salute - Tamponi antigienici rapidi in farmacia (Foto internet)

Dice quel vecchio detto che "Tra il dire e il fare, c'è di mezzo...". Già, perché sì certo, se da una parte i farmacisti hanno, oggi, la possibilità di effettuare i cosiddetti tamponi antigienici rapidi per il Covid proprio all'interno dei loro locali, dall'altra però... "Partiamo, innanzitutto, appunto dal sottolineare l'effettività del servizio - spiega il dottor Attilio Giovanninetti, della 'Farmacia Giovanninetti' di Castano Primo - Ciò significa, in sostanza, che la nostra categoria, dopo un apposito e specifico corso, è abilitata in tale senso, ma va anche precisato che per effettuarlo è necessario seguire, giustamente, un protocollo piuttosto severo che detta precise e specifiche norme di preparazione, svolgimento, smaltimento e i passi da compiere qualora la persona risultasse positiva. Chiaro è che questo rende complesso l'eventuale svolgimento. Non è, alla fine, per meglio capirci, come fare una prova per la glicemia o per il colesterolo. E' ben diverso e, dunque, a livello di struttura è fondamentale che siano garantite determinate attenzioni per la sicurezza del farmacista, del paziente e del resto della clientela". La gestione vera e propria, insomma, è certamente tra le principali difficoltà. "Un esempio: l'entrata e l'uscita della gente, che può sembrare qualcosa di semplice, però non lo è per nulla - ribadisce - Non è come dirlo, perché è prioritario che sia organizzata nei minimi particolari e dettagli, tenendo conto, in modo particolare, del fatto che tra coloro che arriveranno per i test, la probabilità che ci siano positivi, inevitabilmente, è maggiore che in altre situazioni. Nella maggior parte dei casi, infatti, chi si sottopone ad un tampone: chi ha il sospetto di avere contratto il virus, chi ha dei sintomi, chi ha incontrato qualcuno, magari a rischio, e che pensa possa avere il Covid o chi, a posteriori, è venuto a sapere di essere stato contagiato. Sono tutti fattori che richiedono una riflessione ed un'analisi approfondita, prima di mettere in campo un simile servizio". A livello proprio strutturale e gestionale, alla fine, non basta unicamente lo schema di accordo tra Regione Lombardia e le categorie rappresentanti delle farmacie, bensì c'è bisogno di una serie di ulteriori tasselli che devono andare di pari passo e che non si trovano sulle carte. "Lo ripeto di nuovo, l'iter ingresso-uscite: farlo non è come dirlo e basta - conclude - O ancora la comunicazione del dato del cliente-paziente positivo ad Ats, ecc... Ecco da parte della farmacia questi step possono risultare davvero onerosi".

TAMPONI RAPIDI IN FARMACIA, MA "TRA IL DIRE E IL FARE..."

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