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lunedì 25 novembre 2024 | ore 15:59

"Ministro le scrivo..."

Le criticità ambientali del territorio con Malpensa e il depuratore di Sant'Antonino: il consigliere turbighese, Francesco Gritta, invia una lettera al ministro dell'Ambiente.
Turbigo - Francesco Gritta

Malpensa e depuratore di Sant'Antonino: due temi sempre più 'caldi'. Due argomenti al centro delle attenzioni. Perché non si può e non si deve stare a guardare. E a guardare non è rimasto di certo il consigliere sui banchi dell'opposizione in Consiglio comunale a Turbigo, Francesco Gritta. Anzi, proprio nei giorni scorsi ha deciso di prendere carta e penna e di scrivere direttamente al ministro dell'Ambiente, Sergio Costa. Una lettera aperta, per affrontare appunto la questione relativa alle due realtà, ma in generale per sottolineare le diverse criticità ambientali con le quali purtroppo il nostro territorio si trova continuamente a confrontarsi da anni. “Credo che sia arrivato il momento di fare il famoso salto di qualità nella lotta per la difesa della nostra zona e della nostra salute – spiega lo stesso Francesco Gritta – Così dopo che da tempo sto partecipando a tavoli di lavoro incocludenti, durante i quali ho assistito ad un vergognoso rimpallo delle responsabilità, è giusto che questa problematica arrivi fino a Roma”. Da qui, appunto, la missiva inviata al ministro. “L’area attorno a noi è densamente abitata e ospita molti impianti industriali – afferma – Ciò ha effetti molto impattanti sulla qualità dell’area, soprattutto nei mesi invernali. A questi scenari, inoltre, si aggiungono due grandi opere che hanno significative ricadute sul territorio: Malpensa e il depuratore di Sant’Antonino. Ed è proprio sulle due realtà che vorrei porre l’accento. Partiamo, allora, dallo scalo aeroportuale, perché con il passare degli anni sta diventando sempre più impattante il sorvolo dei centri abitati da parte dei velivoli, in particolar modo nelle ore notturne. Se, pertanto, il decreto D’Alema vieta ogni volo tra le 23 e le 6 del mattino, dall’altra i movimenti dell’aeroporto vanno avanti indistintamente, privando migliaia di persone di un sonno tranquillo. Mi chiedo, dunque, come mai succede ciò, mentre in altre realtà europee, di notte, le attività sono sospese? Si potrebbe anche pensare di disegnare nuove rotte che non sorvolino i centri abitati, se non è possibile interrompere il tutto. Senza dimenticare che la continua esposizione a rumore intenso come quello provocato dai velivoli può generare patologie legate all’apparato cardio – circolatorio (a tale proposito c’è un’indagine epidemiologica condotta dall’Asl sui Comuni del Cuv di Malpensa; ad oggi, però, manca una simile ricerca equivalente condotta sui paesi posti a sud dello scalo). Quindi, a 20 anni dall’apertura dell’aeroporto, ancora non si sa ufficialmente quale sia il prezzo pagato dalla popolazione locale in termini di qualità della vità”. Contemporaneamente, come detto, ecco pure la questione depuratore di Sant’Antonino. “Si tratta di un impianto che serve buona parte della provincia di Varese – prosegue il consigliere comunale di Turbigo – Negli anni scorsi, Regione Lombardia ha destinato parecchi milioni di euro al suo ammodernamento in quanto la struttura presentava varie criticità impiantistiche, ma nonostante lo sforzo economico, ancora oggi l’impianto è ben lontano dal funzionare correttamente. Vanno ricordati, tra l’altro, i ritardi nella conclusione dei lavori: prima settembre 2012, adesso si parla della fine del 2018. Non solo, perché ci sono in parallelo le schiume che si generano lungo il canale industriale, con le conseguenze evidenti alla vegetazione, e il disagio arrecato a chi vive in questa zona, sempre più spesso costretti a tenere chiuse le finestre delle loro abitazioni per l’acre odore presente. E vorrei, infine, sottolineare come le due opere sono situate all’interno del Parco del Ticino, riserva della biosfera riconosciuta dall’Unesco”. Due temi, insomma, davvero ‘caldi’ e per i quali il turbighese chiede che si intervenga in maniera concreta e mirata. “E’ fondamentale che la grave situazione di degrado ambientale venga resa nota ai più alti livelli istituzionali – conclude Gritta – Spero che il ministro faccia luce sull’applicazione del decreto D’Alema per quanto concerne i voli notturni e che ci si interessi allo stesso tempo anche per il depuratore”.

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