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lunedì 25 novembre 2024 | ore 18:26

Bebe Vio: la forza di crederci

Bebe Vio, medaglia d'oro agli ultimi Giochi Paralimpici di Rio de Janiero, ospite alla biblioteca di Tradate (Varese). "Ragazzi, i sogni non devono rimanere nei cassetti".
Sprot - Bebe Vio ospite, l'altro giorno, in biblioteca a Tradate

“Mi hanno regalato un sogno…” (proprio il titolo del suo libro). Ma, stavolta, il sogno l’ha regalato lei. Giusto il tempo di scendere dalla macchina, insomma, che subito l’emozione ha cominciato a fare capolino sui volti e negli occhi; poi, non appena entrata in sala, è stata un vero tripudio di applausi. E in fondo diversamente non avrebbe potuto essere , perché non capita ogni giorno di incontrare una campionessa di sport e di vita. Quando la forza di volontà, il carattere, la determinazione e l’impegno sono più forte di tutto e di tutti (“Non ci sono barriere al mondo che non si possono superare. Sport - Bebe Vio ospite a Tradate Basta volerlo e lottare”)… Ci ha messo, alla fine come detto, pochi pochissimi minuti Bebe Vio a conquistare il numerosissimo pubblico (bambini, giovani, adulti e famiglie che non hanno voluto perdersi l’appuntamento) presente alla biblioteca Frera di Tradate (in provincia di Varese). Già Bebe Vio, proprio lei, l’atleta (medaglia d’oro nella scherma, fioretto individuale, agli ultimi Giochi Paralimpici di Rio de Janiero; anche terza a squadre sempre in Brasile e campionessa mondiale in carica), un concentrato di allegria e travolgente simpatia, capace di affrontare la vita con entusiasmo contagioso, qui a pochi passi da noi per raccontare e raccontarsi. “Ragazzi, i sogni non possono rimanere nei cassetti, dovete crederci e dovete provare a farli diventare obiettivi”. Un messaggio più che mai chiaro e preciso, lo stesso che fin da piccola l’ha sempre accompagnata nelle singole tappe della sua storia, Sport - Bebe Vio ospite a Tradate.1 dagli inizi, dal momento in cui all’età di 11 anni, colpita da una grave malattia, le hanno dovuto amputare gambe e braccia. Ma nonostante questo, la 20enne, nel giro di un anno, non solo è tornata alla sua vita di prima, bensì è riuscita a trasformare la disabilità in un’occasione e un’opportunità per centrare traguardi straordinari ed unici. “Volevo riprendere a tutti i costi a praticare lo sport che amavo – ha ricordato – La scherma per me era tutto e grazie all’aiuto dei miei genitori ce l’ho fatta. Così oggi voglio dirvi di nuovo: lavorate, impegnatevi e fate attività sportiva, mettendoci il cuore e la passione. Non arrendetevi se vi troverete davanti a qualche difficoltà. Sì certo, potrete fermarvi è ripetervi che ormai ogni cosa è impossibile, invece no: rialzatevi e con la massima determinazione rimettetevi in gioco. Non permettete a nessuno di farvi pensare che quella cosa non la potrete più fare, arrabbiatevi innanzitutto se sentite questa frase, poi metteteci tutto l’impegno possibile per far sì che diventi possibile”. Come ha fatto proprio Bebe: la campionessa con la ‘C’ maiuscola; l’esempio che con la forza di volontà, il carattere e la grinta i sogni si trasformano in risultati concreti. (FOTO ELIUZ PHOTOGRAPHY)

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