“Non credere mai a ciò che leggi sui giornali”. Sono cresciuto così, con questa frase in testa. Non so chi me l’abbia impressa, né se sia vera o meno, ma con il passare del tempo ho finito per crederci. Dedotto: io non credo a ciò che sta scritto sui giornali. Perché? Beh perché penso che su questa benedetta Terra siamo talmente in tanti con talmente tante piccole rotelline nel cervello, che ad ogni istante mutano la nostra idea su qualcosa, e succedono talmente tante cose, governate da un numero che nemmeno possiamo immaginare di cause e conseguenze e influenze, che pretendere di poter raccontare una notizia nella sua completezza e veridicità sia impossibile. Ciò nonostante mi ritrovo qui, all’alba dei vent’anni, a scrivere per un giornale. Strano no? Decisamente strano, dico io. Eppure, vi confesso, una voce, dal momento in cui ho dato il mio tacito assenso alla frase in questione, ha cominciato a risuonare nella mia testa e la convinzione di volermi immischiare in questo mondo ha incominciato a farsi sempre più strada. Se dovrete credere a quello che scriverò? Liberi, se volete, ma non è questo il mio obiettivo. Da questo mese di settembre comincio con ‘Bastian contrario’, una rubrica dal sapore aspro, diversa dal solito, che si propone l’intento di riportare, non la totalità della notizia, ma l’interpretazione personale di fatti, eventi o accadimenti, che caratterizzano il nostro piccolo mondo. Una rubrica, che non vuole avere freni, ma raccontare ciò che potrebbe non trovarsi sui giornali. Tanto più lontana da ideologie politiche, quanto più vicina ad un’interpretazione pregna di buon senso e sana critica. Ogni due settimane, su Logosnews. La possibilità di replica non sarà negata a nessuno e lo scambio di idee ed opinioni è proprio una delle finalità che ci siamo preposti: Facebook ci correrà in aiuto. Dunque da settembre, come le migliori cose, dalla Champions League alla scuola, dal lavoro alla prima edizione cartacea della nuova annata di Logos, non perdete l’appuntamento con il ‘Bastian contrario’, per guardare le cose da un altro punto di vista, bocciarlo, promuoverlo o semplicemente per confrontarlo col vostro. Se sarà il caso di credere a ciò che leggerete sul giornali? A voi l’ardua sentenza.

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