L'Africa Twin (la loro moto, la sua e di Flavio, il Flaz come lo conoscevano tutti, il suo compagno che le fu portato via per sempre da un terribile incidente stradale a settembre dell’anno scorso) e attorno i tanti, tantissimi ricordi, le emozioni e una grande forza di volontà. Ma questo viaggio, alla fine, non sarà e non potrebbe essere come gli altri, perché quei 9700 chilometri che l’attendono nascono unicamente dal cuore e dall’amore. Giorgia lo sa bene, così come sa altrettanto bene che l’esperienza che sta per vivere non sarà certo tutta una passeggiata (anzi), però non importa; ciò che conta davvero oggi è farla, o meglio farcela: “Lo devo a Flavio – spiega – Lui, anche se non c’è più, sarà comunque lì al mio fianco e mi guiderà e accompagnerà lungo l’intero tragitto. E voglio riuscirci contemporaneamente per il FlazTeam (l’associazione sportiva dilettantistica motoristica che gli amici hanno creato proprio in suo ricordo e di cui sono presidente). Quando, nei mesi scorsi, è volato in cielo a causa delle gravi ferite riportate dopo l’incidente mentre era in motocicletta (l’urto con un’autovettura là, lungo la strada Provinciale 34 a Buscate), mi sono detta che avrei voluto fare qualcosa per tenere vivo più che mai il legame che c’era tra di noi. Ogni giorno che passa Flaz mi manca immensamente; non vederlo più arrivare a casa, non poterci parlare, non poterlo stringere a me. Lo so che lui è come se fosse sempre qui, ma con questa iniziativa lo sarà ancora di più”. L’idea, appunto, è stata un viaggio, in moto (non una ‘due ruote’ qualunque, bensì l’Africa Twin, quella che avevano comprato assieme; la passione che li univa e grazie alla quale, in fondo, è nato proprio l’amore) e da sola, direzione Capo Nord. La partenza, allora, è prevista per il 5 luglio prossimo da Castano Primo (dove la 38enne Giorgia Rambaldi e Flavio Carnieletto, 43 anni al momento del decesso, abitavano) e… “Tra andata e ritorno – racconta la stessa Giorgia – ho previsto di impiegarci all’incirca 3 o 4 settimane. Capo Nord, poi, perché capitava spesso parlando che io gli dicessi che mi sarebbe piaciuto un giorno andare in motocicletta proprio in quei luoghi. “Dai organizziamo. Prendiamo lo stretto necessario, ci mettiamo in sella e si va”, gli ripetevo. Era un sogno e adesso voglio realizzarlo per lui”. 9700 chilometri complessivi sotto le ruote, dunque, attraversando diverse nazioni e grandi o piccole città (Italia, Lettonia, Finlandia, Norvegia e al rientro Danimarca, solo per citarne alcune) e dormendo in tenda oppure in qualche ostello e bed and breakfast. “Ho calcolato di mettermi in movimento ogni mattina alle 7.30 e di guidare fino alle 18 – conclude la 38enne castanese – Ci sarà certo qualche momento difficile, i ricordi che riaffioreranno nella testa, le lacrime e il dolore, ma ce la farò. Poi, una volta che sarò là mi scatterò una foto con la moto e quel poster che gli amici avevano preparato per il giorno del suo funerale e Flavio è come se sarà accanto a me”.

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