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sabato 23 novembre 2024 | ore 15:01

Boschi al setaccio contro lo spaccio

Attività di monitoraggio e repressione della Polizia locale nelle aree boschive al confine tra Turbigo e Nosate. Una ventina di persone identificate e diverse segnalazioni.
Turbigo - La Polizia locale (Foto d'archivio)

Occhi bene aperti… si contrasta lo spaccio e l’uso di sostanze stupefacenti e lo si fa con una serie di controlli mirati e specifici, ma soprattutto con azioni concrete e decise. Ogni momento, insomma, può essere fondamentale (lo sanno bene gli agenti della Polizia locale di Turbigo e Nosate) e alla fine i risultati sono stati più che significativi. Perché, se da una parte (è vero) il fenomeno è difficile da debellare del tutto, dall’altra però là nei boschi al confine tra le due cittadine è stato dato un importante segnale. “L’attenzione che stiamo cercando di mettere in campo è massima – spiega il comandante dei vigili urbani turbighesi, Fabrizio Rudoni – Abbiamo infatti monitorato praticamente in maniera costante e quotidiana tutta la zona”. Un lavoro a 360 gradi quello dei nostri ghisa, passando al setaccio metro a metro la vegetazione o appostandosi nei diversi punti, pronti ad intervenire. “In questi mesi – continua Rudoni – siamo, dunque, riusciti ad identificare una ventina di persone che da successivi controlli e accertamenti è risultata, per la maggior parte, avere già a suo carico precedenti per reati appunto legati alle detenzione e spaccio di droga o essere assuntori. In parallelo, poi, sono state controllate altrettante autovetture e abbiamo segnalato, infine, alla Prefettura 6 – 7 soggetti. Da sottolineare, inoltre, come quasi la totalità dei fermati proveniva dal Piemonte, nello specifico dalle province di Novara, dal Biellese e dal Vercellese: tutti, insomma, in trasferta nel nostro territorio”. Ma adesso, lo ribadisce nuovamente il comandante Rudoni, si va avanti. “Proseguiremo a ritmo serrato le verifiche nelle aree boschive tra Turbigo e Nosate – conclude – Non si può e non si deve abbassare assolutamente la guardia. Importante è cercare di avere un quadro il più possibile aggiornato delle situazioni che si verificano in quelle zone e, allo stesso tempo, serve la collaborazione anche delle altre forze dell’ordine per un’azione di prevenzione e repressione che sia sempre più incisiva”.

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