Milano / Malpensa
Vita comune nel segno dell'Amore
- 14/03/2015 - 09:07
- Bernate Ticino
- Sociale
Anche quest’anno, durante la quaresima, gli adolescenti di Bernate Ticino hanno vissuto una settimana bella e intensa di vita comune in oratorio. Il percorso di catechesi, a cui i ragazzi sono invitati a partecipare il venerdì sera, ci ha proposto una riflessione incentrata sul tema 'Amare' che, durante la settimana, mediante incontri, serate e testimonianza, abbiamo approfondito in diversi aspetti: amare l’altro, amare la vita, l’amato e soprattutto Gesù. La settimana ha offerto inoltre l’occasione di sperimentare nel concreto la bellezza e la fatica del confronto e della condivisione quotidiana, la possibilità di conoscersi andando oltre la superficie e l’importanza di far posto nelle proprie giornate alla preghiera. Non abbiamo chiesto, infatti, agli adolescenti di sottrarsi agli impegni scolastici o sportivi ma di organizzare il loro tempo in modo tale da fare spazio, nel quotidiano, a Gesù e all’altro. I frutti della preghiera e degli incontri giornalieri sono stati poi condivisi, lo scorso sabato 7 marzo, mediante una serata di testimonianza in chiesa, aperta alla comunità e con la celebrazione dell’eucaristia domenicale. Il tema 'amare', molto sentito in età adolescenziale, ci ha permesso di capire come l’amore caratterizzi e renda straordinarie le nostre scelte quotidiane, innanzitutto quella di metterci al servizio della parrocchia come animatori: per fare del bene ai più piccoli, infatti, dobbiamo innanzitutto amare ciò che facciamo e fidarci l’uno dell’altro, poter contare su di noi, sul nostro impegno. Abbiamo inoltre sperimentato, grazie alle testimonianze, come per donare all’altro si possa partire da qualcosa di molto semplice e gratuito: un sorriso e un naso rosso, proprio come i clown che dedicano il loro tempo alle persona meno fortunate in ospedale. Ci siamo infine resi conto di come sia difficile amare Dio, che non vediamo, non sentiamo ma che possiamo solo percepire nel silenzio del nostro cuore. Lui c’è, non ci evita le difficoltà, il mare, ma le attraversa con noi. Una cosa ci chiede: di fare silenzio per imparare a capire cosa si muove nel profondo.
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