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Siamo tutti uomini

Inveruno - Incontro 'Siamo tutti uomini'

Un progetto realizzato grazie all'impegno di un anno e mezzo di ricerche, studi, disegni e impegno e una serata per rendere giustizia alle vittime. Per ricordare e per non commettere gli stessi errori.
Forse non tutti sanno cosa significa la parola 'olocausto', così sfruttata in questi giorni. Essa deriva dal greco 'olos' che significa insieme, tutto, e da kaustos, cioè bruciare. Bruciare tutto, donare tutto se stesso a Dio.
Francesco Lombardo, lo sceneggiatore della Graphic Novel 'Siamo tutti uomini – I colori dell'Olocausto', edito da 'La memoria del mondo', raccontava così, nella gremita Sala Virga della biblioteca di Inveruno, venerdì 23 gennaio, l'opera da lui realizzata, in collaborazione con alcuni disegnatori di stile diverso: Janjo, Dario Maglionico, Cosimo Cheone Caiffa e Toni Viceconti.
La Repubblica italiana, poi tutti gli stati membri dell'Onu, decisero, nella loro legislazione, di dedicare il giorno 27 gennaio, data che ricorda la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, alla Shoah, allo sterminio del popolo ebraico.
Forse non tutti sanno che il popolo ebraico rappresenta il 40% degli uomini che in quella immane tragedia vennero uccisi. E il restante 60%? Sarebbe giusto dedicare la Giornata della Memoria a tutti, tutti coloro la cui vita cessò per l'assurda concezione di alcuni folli.
Le 8 storie della Graphic Novel cercano di rendere giustizia a tutti, utilizzando la suddivisione del loro sistema di codifica secondo cui, con un triangolo di colore diverso, venivano identificate le diverse categorie di persone secondo la 'colpa' che avevano commesso: ebrei, prigionieri politici, zingari, asociali (lesbiche, malati di mente, prostitute), testimoni di Geova, omosessuali, emigrati, delinquenti comuni. Le immagini forti, senza mezze misure, che raccontano 8 storie (sei reali, due inventate) sono inevitabili: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”, commentava Primo Levi. Le storie ci portano a riflettere su diversi aspetti, sul fatto che le tragedie possono essere considerate delle opportunità, portandoci a ricordare che siamo uomini. Molti omosessuali, o presunti tali, furono uccisi per il loro orientamento sessuale, considerato una malattia (e un reato fino a vent'anni fa in Germania) che andava curata, perlopiù eliminando le persone che seguivano questa idea 'distorta' di sessualità. Alcune persone, in quell'inferno, non persero però la loro umanità, si presero cura dei più piccoli, nascondendoli, dividendo le minime razioni di cibo con loro e salvandone quanti più riuscirono. O non si sottomisero, difendendo i propri ideali, come diversi testimoni di Geova che con coraggio furono uccisi per non tradire ciò in cui credevano. Ci furono degli eroi, le cui storie furono sconosciute per parecchio tempo. Al contrario di oggi che quando si compie qualcosa di bello si tende subito a volerlo mettere in mostra, molte persone all'epoca fecero del bene, e molto, senza riconoscimenti, senza pensarci due volte, rispondendo solo alla propria coscienza. Perlasca salvò così 5000 persone, appartenenti a un popolo che non era il suo. Quando gli chiesero “Perché l'hai fatto?”, lui rispose semplicemente che lo fece perché poteva farlo e che chiunque al suo posto avrebbe fatto lo stesso. Lui e così molti altri eroi che sfuggirono alla morte che aleggiava sui campi di concentramento tornati a casa, ripresero la loro vita di ogni giorno e le loro storie emersero solo grazie alla gratitudine delle persone da loro salvate. Emblematico il caso del 99% di ebrei danesi salvati grazie al re e al popolo danese.
Storie che ribadiscono il concetto che non esiste alcuna differenza, perché siamo tutti uomini. L'intento di questi artisti del nostro territorio (i giovani disegnatori provengono infatti da Nerviano, Legnano e Buscate mentre lo sceneggiatore è di Inveruno) si augurano che esse, raccontate con il fumetto e lo stratagemma di uno stile accattivante e d'impatto grafico, possano interessare i giovani a conoscere e approfondire la tematica e la storia del secolo scorso, affinché sappiano reagire agli orrori di cui è ancora capace l'uomo.
Il prossimo appuntamento, dopo il laboratorio creativo di sabato 24 gennaio per i bambini della scuola primaria, in occasione della 'Giornata della Memoria' è venerdì 30 gennaio, sempre in Sala Virga, presso la biblioteca comunale, per 'Candido P. Una storia possibile – Corrispondenza immaginaria tra un uomo e una donna al tempo delle leggi razziali', la storia di un giovane operaio socialista, arruolato nelle formazioni combattenti in Val d'Ossola, che da Legnano viene internato prima a Mauthausen e poi a Dachau.

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