Milano / Malpensa
Asiri... seminarista dello Sri Lanka
- 08/07/2014 - 09:42
- Bernate Ticino
- Storie
Occhi castani, capelli scuri, sguardo curioso e vivace: così mi accoglie Asiri Kalpa Wijetunga, 32 anni, in Italia da 13, nato nello Sri Lanka, seminarista di quarta teologia (da settembre inizierà la quinta), responsabile del Grest 2014 degli oratori di Casate e Bernate Ticino. La peculiarità di questa intervista rispetto a ogni altra è data dal fatto che è lui ad esordire chiedendomi chi sono, di cosa mi occupo e dove vivo, invertendo per una volta i ruoli e facendomi per qualche istante assaporare com’è trovarsi dall’altra parte. “Quando mi hanno detto devi andare a Bernate e Casate, non sapevo nemmeno dell’esistenza di queste due comunità ai confini della Diocesi di Milano” – inizia a raccontarsi Asiri, che esige assolutamente che gli venga dato del “tu”. Don Angelo, parroco dei due paesi, aveva fatto richiesta al seminario di Venegono di qualcuno che gestisse entrambi gli oratori feriali e, soprattutto, quello di Casate, anche a causa della mancanza di un prete residente dalla morte di don Giorgio. Dopo il diploma di perito elettronico e un lavoro di impiegato tecnico in una ditta di impianti industriali, a 25 anni la vocazione, in un momento di silenzio e solitudine che ha comportato una certa dose di riflessione sulla vita e che ha permesso di iniziare a scoprire questo amore grande di Dio, sperimentato da vicino e, di conseguenza, di arrivare a conoscere quanto un Padre ama i suoi figli. “La prima impressione di Casate è quella di un paese che trascorre una vita tradizionale, che ha abitudini e usi tradizionali, che è cresciuto in base a certi schemi, in parte anche conseguenza dell’aver avuto un unico parroco per quasi trent’anni” – afferma Asiri. Tutte queste caratteristiche si riscontrano, ovviamente, anche nei giovani dell’oratorio: “Persone di buon’anima, che rappresentano un’ottima e importante risorsa, gente di grande volontà e disponibilità ad organizzare, pieni di voglia di fare ma che, spesso, bloccano le loro iniziative per paura, dicendo si è sempre fatto così. Ecco, il mio auspicio è aiutarli ad eliminare questo momento di paura iniziale, di dare loro un obiettivo e monitorarli sulla strada percorsa per conseguirlo”. “Tutto quello che vuoi è dall’altra parte della paura”, scriveva Jack Canfield. Asiri resta impressionato, poi, dalla grande disponibilità degli adulti presenti in oratorio, ad aiutare, con la loro esperienza di genitori, nelle questioni più strettamente pratiche ed educative. Inoltre, nota la presenza di molte famiglie con mamme e paà giovani, quasi a costituire un’inversione di marcia in un Paese dove l’età media al primo figlio, a causa di fattori economici e sociali, sale sempre di più. È in corso la quinta e ultima settimana di oratorio feriale, ma Asiri, che ha già conquistato grandi e piccini con la sua solarità, simpatia e, allo stesso tempo, disciplina e giustizia, sarà di nuovo presente tra noi durante i sabati e le domeniche del futuro anno pastorale, che comincerà a settembre.
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