Milano / Malpensa
'Fantacalcio', altro che... per soli uomini
Chi l’ha detto che il fantacalcio è solo per uomini? Se, poi, vinci contemporaneamente il campionato e la coppa (contro una corazzata di ben 9 maschietti), beh… più rosa di così non si può. Portando il gioco nella realtà, forse la potremmo definire la José Mourinho “in gonnella”, perché Francesca Favotto, come il “mago di Setubal” nel 2010, si è portata a casa nella stessa stagione le due competizioni alle quali ha partecipato. “Tre su tre” per lo “Special One” con l’Inter (serie A, Champions League e coppa Italia), “due su due”, invece, per la giovane di Buscate con la sua “Atl. Bretonia” (campionato e coppa, appunto)… E allora chiamatela “campionessa”. Francesca, il fantacalcio è da sempre un gioco tipicamente maschile, tu, in fondo, sei quasi l’eccezione che conferma la regola. Come hai iniziato e quando? “La mia prima asta è stata quattro anni fa – dice – Mi ha coinvolto il mio fidanzato Teo. Sapete com’è? Lui che ci giocava ormai da qualche tempo, io che mi lamentavo delle ore passate davanti alla televisione a vedere le partite o a controllare i risultati. Per non parlare del lunedì quando era il momento di calcolare i punteggi… Così, un giorno mi ha detto “Perché non provi anche tu?”. Il resto è venuto da sé. Un aneddoto di quella “prima volta”: mi ricordo che per farmi giocare era stata messa ai voti la mia partecipazione tra gli altri del gruppo. Solo due furono i pareri negativi e da lì è cominciata l’avventura”. Quattro anni di alti e bassi (“Più bassi direi – ci confida a basse voce”), poi il “grande botto” in questa stagione. “Eh già – continua – Sinceramente non me lo aspettavo. Non ero partita benissimo, ma dopo il mercato di riparazione agli inizi di febbraio è stato un susseguirsi di vittorie e risultati utili. Dietro di me c’è stata lotta praticamente fino all’ultimo, alla fine sono riuscita però a distaccare il secondo in classifica”. Vincere contro 9 maschi non è semplice: qual è il segreto? “C’è chi si affida alle varie tabelle, chi studia tattiche e avversari, io sono quasi sempre andata ad istinto. La fortuna, in certi casi, è fondamentale”. 64 punti finali, il capocannoniere della serie A nella tua squadra, l’anno straordinario del centrocampista della Fiorentina Cuadrado, meglio di così…? “Con Immobile (del Torino, ndr; primo tra i marcatori) – conclude – ho fatto un acquisto fondamentale. Non dimentichiamo, poi, anche Destro della Roma che nella seconda parte dell’anno è esploso. E Cuadrado, ovviamente, è stato un trascinatore. Ma se devo dire il punto di forza della mia formazione: i quattro difensori (Heurtaux, Lucarelli, Nagatomo e Moretti), erano titolarissimi e mi hanno anche portato diversi punti. Infine, Denis dell’Atalanta, uno che nel mio gruppo non manca mai”.
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