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domenica 22 dicembre 2024 | ore 13:27

La forza di Stefano

Il mondo del calcio è in lutto. Ieri se ne è andato per sempre l'ex giocatore di Milan e Fiorentina, Stefano Borgonovo, affetto dalla Sla. Campione in campo e fuori.
Sport Nazionale - Stefano Borgonovo (Foto internet)

La “stronza” se l’è portato via a poche ore dalla semifinale di Confederations Cup tra Italia e Spagna. Una di quelle gare che certamente Stefano non si sarebbe perso per niente al mondo, ma il destino ha voluto che la guardasse da lassù, dal cielo. Non ha mai smesso di lottare, il coraggio è sempre stata una delle sue principali caratteristiche, anche quando i medici gli hanno diagnostico quella malattia (la Sla) che difficilmente ti lascia scampo. Sapeva, insomma, che prima o poi sarebbe potuto accadere, però non si è mai fermato, non si è mai lasciato andare, anzi ha continuato a sorridere, a raccontare la sua terribile esperienza e nel 2008 ha fatto molto di più. Ha annunciato di essere ammalato, si è messo al fianco di chi come lui stava vivendo la sua stessa situazione ed ha fatto tutto ciò che poteva per informare e parlare con la gente, confrontarsi e cercare insieme di cacciare via quel morbo orribile. Stefano Borgonovo non è stato solo un campione di calcio, è stato un vero e proprio campione di vita. Della quotidianità, di tutti i giorni. Così, oggi, che non c’è più, il suo esempio, la sua forza di volontà e la sua grinta rimarranno sempre con noi. Legato al Milan, l’amore per la Fiorentina e poi tante squadre dove ha giocato (Como, Sambenedettese, Pescara, Brescia e Udinese), la sua consacrazione calcistica avviene, però, proprio con la maglia viola. E’ la fine degli anni ottanta e in molti ancora ricordano la coppia Borgonovo – Roby Baggio. Classe, dinamismo, imprevedibilità, entrambi hanno il pallone nel sangue. Quindi, il ritorno in rossonero, il club di cui era di proprietà. Col Milan Borgonovo fa in tempo ad infortunarsi e, poi, ad entrare di diritto nell’Europa. C’è il suo zampino nella semifinale di Coppa dei Campioni 1989/90 (rigore all’andata procurato dallo stesso Stefano e segnato da Van Basten; sconfitta al ritorno, con una sua rete). Il Milan e la Fiorentina sono le sue due case, tanto che non appena Cecchi Gori compra “la Viola” Borgonovo è di nuovo del gruppo. Un rientro in grande stile, da campione del Mondo e d’Europa. Il resto sono gol, giocate di classe, lotta in mezzo al campo, è da solo però, perché Baggio ormai non c’è più, è passato ad altro club, ma l’amicizia quella no, rimane, va avanti, anche una volta appese le scarpe al chiodo. Gli anni dopo il ritiro sono dedicati ancora al calcio, fino a che un giorno la malattia lo colpisce. Una decina d’anni dall’addio ai terreni di gioco, Stefano comincia a camminare a fatica, ad inciampare, a non sentire più il suo corpo. E’ l’inizio di un periodo difficile, la vita che inevitabilmente cambia, le lacrime e il dolore, e nel 2008 la decisione, l’ennesimo gesto di coraggio: “Voglio raccontare al mondo che cos’è la Sla”. Allora, eccolo di nuovo in campo, con una serie di eventi per raccogliere fondi ed aiutare chi come lui si trova a confrontarsi con la stessa tragica realtà.

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