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venerdì 29 novembre 2024 | ore 11:27

L'Inferno, tra geometria e arte

L'Inferno di Dante nei lavori e nei progetti degli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Brera con il Politecnico di Milano. Undici cartelloni in mostra all'istituto Torno.
Castano Primo - L'Inferno di Dante: mostra al Torno

L’Inferno di Dante: quando il pensiero scientifico e quello artistico entrano in contatto. La geometria e il calcolo si applicano insieme e insieme si mischiano con l’immaginazione e l’arte, partendo dalla prima delle due lezioni che Galileo Galilei aveva tenuto presso l’Accademia Fiorentina nel lontano 1588, commissionate dalla stessa Accademia per risolvere una controversia letteraria riguardante, appunto, l’interpretazione dell’inferno dantesco. Undici cartelloni che, per quattro giorni, sono rimasti nell’aula magna dell’istituto d’istruzione superiore Torno di Castano Primo (l’unica scuola del territorio che ha avuto l’onore di ospitare la mostra) e che hanno permesso agli studenti di avvicinarsi e conoscere ancor più da vicino e, soprattutto, con una visione differente da quella tradizionale, una delle opere principi della letteratura di tutti i tempi. Il progetto “Lezione di Galileo Galilei sulla struttura dell’Inferno” è stato, infatti, un’occasione di confronto e di crescita. Galileo Galilei, nell’arco della sua vita, ci ha indicato il ruolo fondamentale dell’esperienza come metodo per giungere alla conoscenza, dimostrandoci come, attraverso un’obiettiva osservazione della realtà, si possa arrivare alla comprensione dei fenomeni della natura. Nella lezione dedicata alla misurazione dell’inferno dantesco, quindi, lo scienziato applica il metodo della misurazione scientifica alla narrazione di Dante e permette di effettuare un’operazione per alcuni aspetti sorprendente: misurare in scala l’architettura fantastica raccontata dal poeta. Lo stesso hanno fatto, così, gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Brera, con la collaborazione del dipartimento di matematica del Politecnico di Milano, realizzando un disegno in scala della struttura dell’Inferno (utilizzando, in parallelo, diversi supporti cartacei e differenti tecniche a loro scelta) e dando vita, successivamente, ad opere originali, scaturite dalla personale visione artistica dell’argomento e, soprattutto, svincolate dalla pura rappresentazione scientifica.

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