Milano / Malpensa
Coppie di fatto? Ora, altre priorità
- 12/12/2012 - 16:16
- Magenta
Istituire un registro delle coppie di fatto anche presso il Comune di Magenta? La proposta al momento non solletica più di tanto l’interesse del sindaco Marco Invernizzi. Che lo dice chiaramente senza troppi giri di parole. “E’un’iniziativa che attualmente non abbiamo in agenda”. Il suo diniego è tranchant anche se, come vedremo, ben articolato. “Non mi va – dice il primo cittadino – di andare dietro alle mode del momento”. “Anche perché – continua Invernizzi – bisogna capire al lato pratico cosa comporta tutto questo”. In soldoni per Invernizzi allo stato delle cose la legislazione nazionale non presenta dei ritorni concreti per chi si trova in questa condizione. “Se prima non si rivedrà il quadro legislativo complessivo rendendolo più efficace questo tipo d’interventi non hanno ragione d’essere”. Invernizzi pur rischiando di poter essere impopolare rispetto al suo elettorato di riferimento non le manda di certo a dire: “Io devo guardare a tutti i miei cittadini e non solo ad una parte”. “Noi – prosegue il sindaco – dobbiamo guardare a tutte le famiglie che in questo momento stanno attraversando un momento di grossa difficoltà; non dobbiamo né possiamo focalizzarci su un determinato tipo di famiglia”. Il primo cittadino aggiunge poi che “ad un regime di diritti ci deve essere anche un sistema corrispondente di doveri…”. “In Italia siamo meno abituati a questo second’ordine di cose”. La chiosa è, però, l’aspetto più interessante della sua riflessione politica. “In città ho un fenomeno che sta realmente esplodendo e che per me è la vera priorità. Alludo ai nuclei di famiglie singole. Moltissimi anziani, tanti pensionati che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Situazioni spesso beffarde perché, nella maggior parte dei casi, questi soggetti si trovano a fare i conti con regimi fiscali anche molto pesanti da dover sostenere. Noi quindi – conclude Invernizzi – abbiamo un orizzonte d’azione molto chiaro e ben delineato. Prima loro. Perché è compito di una buona amministrazione dare voce a chi non ha voce. Poi quando avremo gli strumenti concreti affronteremo il tema, ma nella sua interezza, e senza rincorrere le mode e i facili clamori del momento”.
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