Milano / Malpensa
Via il Comune. Non ci sta il sindaco
- 23/08/2011 - 09:00
- Nosate
La terza pista e l’ampliamento di Malpensa, contemporaneamente l’ipotesi di un impianto di inertizzazione di materiali contenenti amianto (è vero in una cittadina vicina, ma, comunque, a pochi chilometri di distanza), quindi anche quest’ultima tegola che, come un fulmine a ciel sereno, si sta abbattendo sul paese: la possibilità seria e concreta, appunto, che il Comune di Nosate possa scomparire per sempre. Accorpato ad un’altra realtà attorno, nell’ottica dell’unione di Comuni. Non ci sta la popolazione e non ci sta, soprattutto, il sindaco Carlo Miglio che, mentre molti nosatesi sono fuori per le vacanze estive, abbiamo incontrato nel palazzo Municipale. E’ al lavoro il primo cittadino, per valutare e studiare attentamente la situazione. “Stiamo analizzando la questione – commenta – Quindi la porteremo in Giunta e nel primo Consiglio Comunale dopo la ripresa. Ad oggi di notizie ufficiali non ne abbiamo, ma da quanto ho potuto capire informandomi personalmente sembra che il Comune potrebbe rimanere quale ente, mentre ci saranno dei tagli ai servizi. Semplici ipotesi ed interpretazioni, però, per ora, aspettando conferme o smentite. Sicuramente una decisione che mi trova contrario ed in questa direzione ci muoveremo. C’è l’associazione nazionale piccolo comuni italiani, ci informeremo su quali siano le loro proposte e con che modalità intenderanno muoversi, quindi seguiremo altri canali istituzionali”. Il sindaco Miglio si ferma un attimo: 16 anni di vita attiva nella politica locale e due mandati (è più o meno a metà del secondo) di guida del paese dove è nato e cresciuto non si possono cancellare in un istante. E poi il lavoro messo in campo nel corso di tutto questo tempo, dalle opere esistenti che ne hanno fatto di Nosate una piccola oasi immersa nel verde, tra il Naviglio ed il Canale Industriale, fino ai progetti in cantiere ed alle prospettive per il futuro (il PGT, principalmente a livello residenziale, che supponeva una crescita fin sopra i 1000 abitanti, ferma, oggi, proprio per la crisi; solo per citarne una).
CASTANO PRIMO O TURBIGO, CON QUESTI DUE COMUNI POTREBBE ESSERE ACCORPATO NOSATE:
Castano Primo, almeno così direbbe la logica (visto che è la città confinante), Turbigo, potrebbe essere l’ipotesi più accreditata, e forse quella maggiormente auspicabile dagli stessi nosatesi e dagli amministratori, dal momento che, già, alcuni servizi (vedi, ad esempio la Polizia locale, le scuole o l’oratorio ed il grest) sono effettuati insieme. In mezzo, però, una terza realtà che chiede di essere ascoltata, di avere “voce in capitolo”: Nosate, il paese più piccolo della provincia di Milano che, con i suoi poco meno di 700 residenti, rientra in quei Comuni sotto i 1000 abitanti costretti (almeno secondo la manovra anticrisi del Governo) ad essere accorpati ad altre realtà vicine. Se dovrà essere, quindi, Castano o Turbigo, sinceramente, in questo momento, poca importa, ora al primo posto c’è solamente la volontà di stare in campo, fino a quando ne sarà possibile, nella speranza che, magari, qualcosa possa cambiare. “Non è partendo dalle piccole cittadine – ribadisce il sindaco nosatese, Carlo Miglio – che si risolverà il problema. Sono forse i miei 500 euro al mese lordi, o i 50 (sempre lordi) degli assessori o ancora i 15, anche loro lordi, del gettone di presenza dei consiglieri di opposizione della Lega Nord (quest’ultimi devoluti, poi, alle associazioni del paese), mentre i consiglieri della nostra lista civica “Nosate Nuova” hanno deciso di rinunciare allo stesso gettone di presenza, che potranno salvare l’Italia? E’ una domanda che mi sto facendo, ormai, da qualche giorno, da quando cioè ha iniziato a circolare la notizia. Forse non è dai Comuni che bisognerebbe partire… In fondo siamo un collante importante tra cittadini e istituzioni, un punto di riferimento per chi vive o ha un’attività commerciale. E’ come se venisse cancellata una parte di storia importante, non solo del paese, ma di tutto il territorio. Unione non vuol dire, per forza, benefici, allo stesso modo così facendo non ci si rende conto che si portano disagi a quelle realtà piccole come la nostra: mi riferisco, non solo a livello gestionale, bensì per quanto concerne la possibilità di raggiungere gli altri centri, soprattutto per gli anziani o per coloro che non hanno la patente, per esempio”. In ottica, quindi, di capire che cosa ne sarà del futuro di Nosate, abbiamo contattato anche il sindaco di Castano Primo, Franco Rudoni, visto che proprio la sua città potrebbe essere direttamente interessata dalla decisione. “Di ufficialità non ce ne sono – spiega il primo cittadino – quello che sappiamo lo abbiamo letto sui giornali o sentito in televisione. Voglio capire meglio qual è il futuro che ci attende: ne parlerò con la Giunta e, contemporaneamente, contatterò il sindaco di Nosate per un confronto. Fondamentale sarà avere un quadro dettagliato sull’evolversi della questione, poi si potranno fare ragionamenti più precisi e concreti. Voglio sottolineare, comunque, la nostra apertura ad un possibile accorpamento, ovviamente studiando nei minimi particolari quello che è o sarà il discorso organizzativo”.
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