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giovedì 26 dicembre 2024 | ore 10:55

Alla scoperta del San Carlone

Uno dei simboli più ‘grandi’ della sponda piemontese del lago Maggiore è sicuramente il Colosso di San Carlo Borromeo, non solo per le sue dimensioni ma anche per il suo valore storico e culturale.
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Uno dei simboli più ‘grandi’ della sponda piemontese del lago Maggiore è sicuramente il Colosso di San Carlo Borromeo, non solo per le sue dimensioni ma anche per il suo valore storico e culturale. Meglio conosciuta come il San Carlone, o ‘Sancarlùn’, la colossale statua domina in modo suggestivo dall’alto, da oltre tre secoli, la città di Arona. Con i suoi 35 metri, risulta per altezza la seconda statua cava del mondo, dopo la Statua della Libertà di New York (il cui progettista aveva soggiornato ad Arona per studiare la struttura del Colosso). Una grandezza che, nell’intento del cardinale Federico Borromeo, che l’aveva fortemente voluta, doveva ben rappresentare la santità del cugino Carlo, canonizzato da pochi anni, tanto caro al popolo milanese per il quale si era prodigato, come arcivescovo, durante i terribili anni della carestia e della peste (descritti dal Manzoni nei ‘Promessi Sposi’). Progettata dal Cerano (Giovan Battista Crespi), la statua doveva far parte di un ‘Sacro Monte’, costituito da 15 cappelle, mai completate, di cui solo tre sono state conservate e una Chiesa dedicata al Santo. Furono gli scultori Siro Zanella e Bernardo Falconi a realizzare il Colosso in lastre di rame battute a martello, unite tra loro da chiodi e tiranti in ferro, con un’ossatura interna portante composta da blocchi di pietra di Angera, a cui è agganciata una gabbia in ferro alla quale sono fissate le lastre di rame. Rappresentato con un volume stretto sotto il braccio sinistro, il santo, già dal lontano 1698, data della conclusione dell’opera, con la destra impartisce la benedizione su tutto il territorio che lo circonda. L’aspetto più incredibile è poter accedere alla sommità del basamento, con scale a chiocciola, per godere già dal terrazzo di una vista panoramica del lago, per poi entrare nella cavità e risalire, tramite una scala a chiocciola e poi verticale, sempre più su fino alla testa, per avere scorci particolarissimi. Uno splendido parco circonda il Colosso, dove, tra gli alberi, sono esposte sculture e pannelli esplicativi che illustrano la vita e l’opera di S. Carlo. La Chiesa barocca, progettata da Francesco Maria Richini, conserva la ‘Camera dei tre laghi’, analoga a quella dove nacque il santo.

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