meteo-top

Milano / Malpensa

Malpensa Cielo sereno -3°
Gio, 26/12/2024 - 23:20

data-top

venerdì 27 dicembre 2024 | ore 00:27

Dal Sacro Monte a Berlino

Il Museo del santuario varesino ha prestato uno dei suoi capolavori perchè venga esposto alla Gemäldegalerie di Berlino.
6954_vandergoes2.JPG

Da Varese a Berlino: l’arte custodita dal Sacro Monte viaggia in Europa. Un’opera del Museo Baroffio e del Santuario è stata prestata alla Gemäldegalerie ed è esposta nella mostra “Hugo van der Goes. Tra dolore e beatitudine” allestita nel museo berlinese dal 31 marzo al 16 luglio 2023. Si tratta della tela “Adorazione dei Magi” di Hugo van der Goes che fu donata al Baroffio nel 1929 dal barone Giuseppe Baroffio Dall’Aglio.

L’opera, il cui prestito è stato concesso dalla Parrocchia di Santa Maria del Monte - proprietaria del Museo Baroffio - e gestito da Archeologistics, impresa sociale varesina cui è affidata la gestione dei musei del Sacro Monte, va a impreziosire un’esposizione particolarmente importante. Infatti, per la prima volta, a 540 anni dalla morte dell’artista, quasi tutti i suoi dipinti e i disegni superstiti vengono presentati in un unico allestimento.

Hugo van der Goes (1440-1482/83 circa) è stato il più importante artista olandese della seconda metà del XV secolo. Le sue opere colpiscono per la monumentalità e l’intensa colorazione, ma anche per la sorprendente vicinanza alla vita e l’espressività emotiva. Sebbene Hugo van der Goes debba essere menzionato alla stregua di maestri pionieri come Jan van Eyck e Rogier van der Weyden, nessuna mostra monografica era mai stata dedicata prima d’ora alla sua opera completa.

Tra le più di 60 opere esposte alla Gemäldegalerie nella mostra Hugo van der Goes. Tra dolore e beatitudine, la tavola del Museo Baroffio occupa un posto d’eccezione. L’opera è una copia in controparte (speculare) dell’Adorazione di Hugo van der Goes, esposta proprio alla Gemäldegalerie di Berlino. La tavola del Museo Baroffio è collocata accanto all’originale e a due altre copie, delle quali una assolutamente inedita. La particolarità di essere una copia speculare ha indotto i curatori della mostra ad approfondire lo studio dell’opera sacromontina, mettendola a confronto con l’originale e le altre due copie a oggi note: le nuove interpretazioni critiche sono state pubblicate nel catalogo della mostra.

«È un grande onore per il Sacro Monte di Varese e per la Parrocchia di Santa Maria del Monte vedere un’opera del Museo Baroffio in uno dei musei più importanti al mondo. Questo testimonia l’interesse internazionale della collezione del Museo e l’importanza che l’opera e l’intera collezione del Museo destano tra i più noti critici e storici dell’arte», dice don Sergio Ghisoni, parroco di Santa Maria del Monte.

«L’esposizione alla Gemäldegalerie di Berlino si preannuncia essere l’inizio di una nuova attenzione nei confronti dell’opera conservata al Museo Baroffio. Molti critici e studiosi internazionali hanno già mostrato particolare attenzione nei confronti della copia del Sacro Monte, a oggi non molto conosciuta e che contribuirà a fornire nuovi dati sulla fortuna artistica delle opere di Hugo van der Goes nei secoli», osserva Marina Albeni, cofondatrice di Archeologistics che ha seguito il prestito.

La tavola del Museo Baroffio è una delle poche opere esposte nella mostra proveniente da un museo italiano - le altre provengono da Pavia, Venezia e Capodimonte - sarà visibile fino a Berlino fino al 16 luglio 2023, quando al termine della mostra, farà ritorno al Sacro Monte di Varese, dopo essere stata vista e ammirata da visitatori provenienti da ogni parte del mondo.

Sostieni


Siamo al lavoro per offrire a tutti un’informazione precisa e puntuale attraverso il nostro giornale Logos, da sempre gratuito. La gratuità del servizio è possibile grazie agli investitori pubblicitari che si affidano alla nostra testata. Se vuoi comunque lasciare un tuo prezioso contributo scrivi ad amministrazione [at] comunicarefuturo [dot] com
Grazie!

Invia nuovo commento