Milano / Malpensa
Milan fuori con frustrazione
- 10/03/2011 - 00:05
- Fuori campo
Per vincere una Champions League ci sono tanti fattori, ma tre in particolare sono più determinanti di altri: valori tecnici, forza mentale e fortuna. Al Milan che esce dalla competizione più prestigiosa d'Europa sono mancati tutti e tre, nel doppio confronto con un Tottenham di certo non irresistibile. Nello 0-0 di White Hart Lane che condanna all'eliminazione la squadra di Allegri la parola d'ordine è frustrazione, per le occasioni mancate e per la sensazione che nel doppio confronto si sarebbe potuto fare molto di più. Alla fine sono gli Spurs a passare, e con un Bale in più può veramente giocarsela nei quarti di finale.
Nel primo quarto d'ora il Milan subisce un po' il pubblico inglese: Van der Vaart spaventa con un sinistro largo dopo un minuto, poi è Abbiati ad anticipare bene sul fantasista olandese. I palloni lunghi su Crouch inizialmente sono un problema, ma con il passare dei minuti la difesa prende le misure allo spilungone ed il centrocampo non sfigura davanti a quello del Tottenham. Il fraseggio è buono, la palla gira con discreta velocità fino alla trequarti ed alla mezz'ora Pato, dopo aver saltato Gomes, serve Robinho solo in area: sinistro sbilenco che colpisce anche il destro e Assou-Ekotto prima di venire respinto sulla linea da Gallas. Un'occasione incredibile che una grande squadra deve finalizzare, perchè avrebbe messo grande pressione ad un Tottenham tutto arroccato in difesa.
Nel secondo tempo non rientra lo stesso Milan del primo: gli Spurs alzano un po' il baricentro e Lennon sulla destra si esibisce in alcune percussioni pericolose, anche se di azioni veramente pericolose non se ne vedono molte. Lo schema 'palla-lunga-a-Crouch' è l'unica soluzione organizzata da Redknapp, il Milan ci vorrebbe provare anche dall'altra parte, ma un Ibra in serata europea particolarmente indecente tra Corluka, Gallas e Dawson non ne prende una. Per questo motivo sono solo le incursioni palla a terra, come quelle di Robinho e Pato (destro fuori di un soffio), a produrre due conclusioni pericolose che però non impegnano più di tanto l'attento Gomes.
Merkel e Antonini, entrati per Boateng e Jankulovski, hanno un buon impatto sul match, ma i minuti scorrono ed il Tottenham tiene a distanza i rossoneri, apparsi molto più stanchi nella ripresa ed incapaci di proporre una pressione costante sulla difesa inglese. Su un'ultima occasione per Robinho (alta) si spengono le residue speranze di supplementari, ed i tifosi del Tottenham possono festeggiare un quarto di finale raggiunto senza giocare bene come ci hanno abituato, ma con una interpretazione della partita (strano a dirsi) prettamente italiana.
Per Allegri ed i suoi la frustrazione è enorme, per aver espresso una buona partita su un campo decisamente difficile, ma la latitanza in zona gol lancia più di un campanello d'allarme: sette gol in otto partite di Champions non è un bottino accettabile per una squadra come il Milan, e nelle menti di tanti tifosi milanisti rimarrà una sola convinzione: con Pippo Inzaghi non sarebbe finita così.
LE NOSTRE PAGELLE:
TOTTENHAM:
Gomes 6,5: Nessun miracolo come all'andata, ma è sempre attento sulle conclusioni nello specchio della porta.
Corluka 6: Sulla sua fascia il Milan trova più spazi, ma regge con i ripiegamenti di Lennon.
Gallas 7: Sbroglia tante situazioni complicate, tra cui il tiro sporco di Robinho sulla linea di porta.
Dawson 7: Dovrebbe essere il punto debole della difesa, non viene mai saltato in 180'.
Assou-Ekotto 6,5: Salla sua parte sale solo Abate e se la cava, buone le diagonali.
Lennon 6: Più presente in fase di ripiegamento che in attacco, è il simbolo della partita attendista del Tottenham.
Sandro 7: Partita di grande sostanza e sacrificio, molte volte l'azione del Milan si ferma sul suo pressing.
Modric 5,5: Mostra classe ogni volta che tocca il pallone, ma crea poco nella metà campo offensiva.
Pienaar 5: Partita incolore, pochi tagli e pochi tocchi ispirati. (Jenas 6: concreto a metà campo)
Van der Vaart 6: Degli uomini d'attacco è quello che ci prova di più, viene sostituito e non la prende bene.
Bale 5,5: Non è in condizione, infatti non prova nemmeno una delle sue proverbiali sgroppate sulla sinistra.
Crouch 5,5: Tanto lavoro, tante battaglie, soprattutto tanti falli, ha un'occasione sotto porta ma la spreca malamente. (Pavlyuchenko s.v.)
Redknapp (All.) 6,5: Organizza una partita attendista e porta a casa la qualificazione: chi vince ha sempre ragione.
MILAN:
Abbiati 5,5: Mai impegnato, però non prova mai l'uscita alta sulla testa di Crouch, che in area crea più di un grattacapo.
Abate 6,5: Altra partita di sostanza, ottimo nelle diagonali, la sua crescita non è celebrata come meriterebbe.
Nesta 6: Solita classe ed eleganza, un po' in sofferenza con il fisico, specialmente quando Crouch salta dalle sue parti.
Thiago Silva 7: Sempre attento e preciso, quando va in anticipo a centrocampo dà una scossa ai suoi e produce sempre qualcosa di buono.
Jankulovski 6: Partita onesta, l'unica volta che Lennon parte lo stende senza pietà, rischiando anche il rosso con un arbitro più severo. (Antonini 6: buon impatto sulla sinistra)
Flamini 5,5: Lo aspettavano tutti al White Hart Lane, gioca con la solita carica ma non è incisivo in attacco, rimedia un giallo per la fama che lo accompagna. (Strasser s.v.)
Seedorf 6,5: Ottimo in fase difensiva, chiudendo molto e bene sui pochi attacchi del Tottenham, in fase di costruzione non è necessariamente indimenticabile.
Boateng 6: Gioca con un'infiltrazione e si vede, non poteva essere al 100% dopo la caviglia gonfia di Sabato. Esce completamente esausto al 75'.
Merkel 6,5: Impatto importante sulla gara, si va a prendere il pallone con personalità e si impegna molto.
Robinho 4,5: Per correre corre, ma sbatte contro i difensori appena si avvicina all'area e fallisce due occasioni da gol, in particolare la prima in maniera clamorosa. A questi livelli sono errori che pesano tantissimo.
Pato 5,5: Dei tre d'attacco è il meno peggio, anche se in area si vede poco. Un suo destro fulmineo nel secondo tempo finisce sull'esterno della rete, meritava miglior fortuna.
Ibrahimovic 3: Passa metà del suo tempo a lamentarsi con i compagni, e l'altra metà a sbagliare tutto ciò che tocca: una sorta di Re Mida al contrario. E quando poi arrivano i palloni in area lui non c'è letteralmente mai, ma si lamenta perchè non gli sono arrivati sui piedi... In dieci anni di Champions ha segnato 24 gol, solo tre nelle fasi ad eliminazione diretta, neanche decisivi. Meno parole e più fatti, quando lo capirà sarà sempre troppo tardi.
Allegri (All.) 5: Il Milan non gioca male, con il materiale che aveva a disposizione non aveva nemmeno la possibilità di cambiare la gara. Però non si segna mai, e questa sua prima campagna europea può essere definita solo con un aggettivo: inconcludente.
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