Milano / Malpensa
Il Piccolo scopre Peter Brook
- 14/02/2011 - 12:36
- Cultura
Sulle tavole del Teatro Strehler il più grande regista teatrale vivente e l'opera senza tempo di un gigante della storia musicale. Questa frase riassume in modo efficace il mozartiano Flauto magico di Peter Brook, in scena al Piccolo Teatro di Milano dal 24 febbraio al 19 marzo. Si prevede il botto. Una corsa al biglietto per gustare il regista londinese dalle teorie essenziali, espresse in modo chiaro da 'Lo spazio vuoto', saggio che definisce la sua rivoluzionaria idea di teatro: comunicazione viva e profonda, in grado di parlare al maggior numero di persone e di attivare una coscienza critica sul presente e sul mondo che ci circonda. Quello in questione è uno spettacolo inedito, moderno e agito da giovani attori abili a improvvisare, a sagomare, rinnovare il classico testo musicale con forme e colori inusitati. L'abbondanza di effetti scenici e il fasto delle classiche opere liriche, cedono spazio, nella regia di Brook, all'ironia, all'essenzialità delle luci, a penetranti vibrazioni interiori e agli inafferrabili stravolgimenti dell’animo umano. La gioia di vivere senza limiti e il terrore della morte che da più valore alla vita, sono i due poli opposti su cui si muove la regia, lieve e brillante. La fiaba si distende ad un ritmo frenetico, esaltante, non privo di contenuti giocosi. Il genio di Mozart la commenta, variando tonalità e tempo nella stessa misura ed esplorando i moltissimi aspetti dell'umano sentire. La musica, tuttavia, non vuole cancellare gli attori, anzi, li sostiene stagliando le loro risa, i loro pianti, la loro tenerezza e la loro derisione. Proprio nei cambi di umore velocissimi si esprime il senso del dramma, velato da una musica solo esteriormente gioiosa, ma pregna di tragicità. Milano ospita un evento capitale, “il bambino (ma saggio) Mozart che incontra il grande vecchio (ma bambino) Peter Brook”, un'occasione assolutamente da non perdere che giustifica il costo – purtroppo alto – del biglietto.
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