Milano / Malpensa
Caritas sempre in prima linea
Caritas Inveruno sempre in prima linea per aiutare chi ha bisogno. “Si chiude un progetto, ma non terminano le emergenze. Prima la pandemia, ora la guerra – commenta Piera Gualdoni, portavoce della sezione locale - Situazioni che ci impongono di non abbassare la guardia e e di stare sempre in ascolto delle situazioni di fragilità, per esserci e dare una mano”. “Nel 2020 come Caritas parrocchiale abbiamo partecipato a un bando di Fondazione Ticino Olona, che ci ha riconosciuto 15 mila euro e che stiamo chiudendo proprio in questi giorni. Il bando aveva come obiettivo quello di poter dare una risposta alle famiglie che hanno visto acutizzarsi la loro fragilità economica a seguito dell’epidemia da coronavirus.
Caritas ha incontrato queste famiglie al Centro di Ascolto, partito a ottobre 2020 e ha osservato situazioni di reddito saltuario o lavori in nero che la pandemia ha ridotto se non azzerato. Alcune di loro con più di un figlio minorenne, a volte solo con un genitore. Gli aiuti (essenzialmente bollette e buoni mensa) sono stati concertati con i servizi sociali del Comune d'Inveruno per evitare sovrapposizioni di elargizioni. Qualche segnalazione è arrivata dalla Parrocchia”.
“A Fondazione Ticino Olona va il nostro sentito ringraziamento per averci permesso di dare un aiuto concreto alla maggior parte di coloro che abbiamo incontrato e che continuiamo a seguire anche solo come servizio di ascolto e condivisione”. Ora una nuova emergenza è alle porte: l'arrivo di profughi in fuga dalla guerra in Ucraina, per la maggior parte donne con minori.
“Ci siamo subito attivati per capire come contribuire, mettendoci a disposizione del Comune per la raccolta di alimenti e di altri generi di prima necessità in collaborazione con le associazioni del territorio, promuovendo la raccolta fondi di Caritas Ambrosiana che sostiene centri Caritas in Ucraina e nei territori di confine e predisponendo un appartamento per l'accoglienza di emergenza presso la casa parrocchiale di Furato. Il passo successivo sarà incontrare queste persone, perché l'accoglienza comincia dall'incontro e dall'ascolto. Sempre con l'obiettivo di promuovere una cultura di pace e giustizia sociale”.
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