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domenica 24 novembre 2024 | ore 05:32

Da Canegrate a Bogotà

Da Canegrate a Bogotà. Padre Carlo Zardin è un giovane sacerdote nato nel 1983 che ha scelto di dare al suo impegno pastorale una direzione e una fisionomia precisa.
Attualità - Missione (Foto internet)

Da Canegrate a Bogotà. Con il desiderio di profondere impegno missionario al servizio dei poveri in una mano e la consapevolezza di avere la presenza di Cristo a sostegno della sua opera. Padre Carlo Zardin è un giovane sacerdote nato nel 1983 che ha scelto di dare al suo impegno pastorale una direzione e una fisionomia precisa. Fedele alla sua filosofia di cuore che lo ha portato a diventare prete "Perchè la forma con cui amare tutte le persone che incontravo - disse in un'occasione - era la paternità". E, con la sua voglia di donarsi al prossimo, partendo per la Colombia, ha portato nel cuore anche la sua città alla quale, nel periodo natalizio, si è rivolto con una toccante lettera. Accanto al video del presepe vivente, padre Zardin ha illustrato ai canegratesi gli ultimi passi compiuti insieme con la comunità di Bogotà. "Abbiamo ripreso l'attività con i bambini del quartiere solamente da un paio di mesi - scrive in una lettera indirizzata alla comunità della parrocchia di Santa Maria Assunta - anche se, a differenza degli anni scorsi , quest'anno abbiamo molti volontari che ci aiutano. In quarantena, con il programma di borse di alimento, abbiamo conosciuto molte persone proprio nel periodo di maggior limitazione per le quarantene per cui, paradossalmente, se in generale sono scesi i numeri delle persone che frequentano la Messa, sono aumentate le persone che partecipano attivamente alla vita della comunità". Insomma, un modo di vivere la carità verso il prossimo che non passa soltanto dal momento liturgico. Padre Zardin si dichiara molto contento del coinvolgimento dei bambini che, afferma, "Sono così contenti di venire che si sono presentati anche nei giorni di pioggia torrenziale per poter giocare insieme nella piazzetta della parrocchia". E definisce "Un miracolo" il fatto di "Vedere come per un pomeriggio i bambini riescano a mettere da parte la violenza dell'ambiente in cui vivono e a condividere le attività insieme". Bambini che il sacerdote canegratese è riuscito a coinvolgere persino in uno spettacolo teatrale "Il cui miglior effetto speciale - conclude - era un Gesù Bambino in carne e ossa". Canegrate e la solidarietà concreta verso il prossimo sono quindi due rette che continuano a incrociarsi. Grazie alla missione di padre Zardin ma anche a quella di padre Davide Sciocco in Guinea Bissau.

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