Milano / Malpensa
I film degli Oscar
In questi giorni vi è stata la tanto attesa cerimonia degli Oscar, e se ancora non lo avete fatto è tempo di recuperare gli ultimi film usciti in questi mesi. Quindi armatevi di Pop Corn, mettetevi comodi sul divano e rilassatevi con queste otto pellicole nominate a miglior film!
Il processo ai Chicago 7 di Aron Sorkin
Ispirato a un fatto storico, il film è solo uno dei tanti esempi del clima di rivalsa sociale a cui ambiscono gli stati uniti.
Nell’Agosto del 1968 un gruppo di attivisti organizza una protesta contro la guerra del Vietnam e l’allora presidente in carica durante la Convention del partito democratico a Chicago.
Pochi mesi dopo i sette leader della rivolta e la pantera nera Bobby Seale furono accusati di istigazione alla rivolta e istigazione a delinquere, e dovranno cercare di provare la propria innocenza durante un processo pieno di pregiudizi presidiato dal giudice Julius Hoffman.
Judas and the Black Messiah di Shaka King
Ancora una volta ispirato a una storia vera, il film non può che portare alla mente il movimento Black Lives Matter nato un anno fa dopo la morte di George Floyd e la difficile situazione raziale che ancora oggi investe gli Stati Uniti.
Fred Hampton (Daniel Kaluuya), vicepresidente del Black Panther Party, nel 1967 a Chicago fonda l’organizzazione politica Rainbow Coalition per cercare un cambiamento sociale e politico nella società americana, ma per questo l’FBI lo identifica come una minaccia e lo imprigiona con l’aiuto dell’informatore William O’Neal (Lakeith Stanfield).
Quindici anni dopo gli eredi intentano una causa civile per ottenere un risarcimento per le ingiustizie subite dall’uomo nel corso degli anni.
Mank di David Fincher
Quarto potere è senz’ombra di dubbio un classico del cinema, e grazie a questa brillante pellicola in bianco e nero che ha ottenuto il più alto numero di nomination agli Oscar, si è riaperta la discussione sulla paternità dello storico film.
Nel 1940 un giovane Orson Welles cerca collaboratori per il suo primo lungometraggio, e si rivolge a Herman J. "Mank" Mankiewicz (Gary Oldman) per la sceneggiatura. Ripercorrendo gli ultimi dieci anni della sua vita Mank riuscirà a scrivere il suo capolavoro, “Quarto Potere”, che nel 1942 vinse un Oscar come miglior sceneggiatura originale.
Minari di Lee Isaac Chung
Dopo la vittoria di Parasite un’altra pellicola coreana ottiene la nomination a miglior film e altre cinque categorie, dopo aver già vinto il premio come miglior film straniero ai Golden Globe.
Negli anni ottanta la famiglia Lee, di origini coreane, si trasferisce dalla California all’Arkansas per inseguire il sogno americano di costruire una propria fattoria.
Mentre il padre Jacob (Steven Yeun) cerca di affrontare tutti i problemi economici, il piccolo David (Alan Kim) si sforza di trovare la propria identità destreggiandosi tra le radici tradizionali coreane e la società statunitense.
Nomadland di Chloé Zhao
Tratto dal romanzo d’inchiesta della giornalista Jessica Bruder, il film ha già vinto diversi premi tra cui un Leone d’oro e due Golden Globe, e vanta ben sei nomination agli Oscar.
La sessantenne Fern (Frances McDorman), dopo aver perso il marito e il lavoro in fabbrica che faceva da tutta la vita, carica quello che le rimane su un van ed entra a far parte dei “senza casa”.
Il suo girovagare per l’America le permetterà quindi di ragionare su passato e sul futuro instabile, anche grazie all’incontro di molte persone che come lei vivono al di fuori della società come nomadi moderni.
Sound of metal di Darius Marder
Si difende bene anche il film di Darius Marder, che con le sue sei nomination tra sceneggiatura, montaggio, colonna sonora e attori occupa meritatamente il posto nella top eight.
Il batterista del duo metal “Blackgammon”, Ruben Stone, passa la sua vita viaggiando per esibirsi in concerti insieme alla sua ragazza e cantante Lou, finché alla fine di un’esibizione perde improvvisamente l’udito.
Il musicista sarà costretto ad unirsi ad una comunità rurale per tossicodipendenti sordi, per evitare di ricadere nei vecchi vizi ed abituarsi al suo nuovo stile di vita, almeno finché non potrà permettersi l’intervento per l’impianto cocleare.
The father – Nulla è come sembra di Florian Zeller
abbandonare il mondo teatrale per quello cinematografico sembra essere stata una buona idea per Zeller, che con questa prima regia introspettiva ha ottenuto molte nomination a importanti premi.
Anthony (Anthony Hopkins), simpatico vecchio, soffre di demenza senile e inizia a perdere il contatto con il mondo, non riuscendo più a distinguere tra realtà e malattia.
Il suo orgoglio e la negazione verso l’invecchiamento lo porteranno a rifiutare l’aiuto che la figlia Anne (Olivia Colman) le offre.
Una donna promettente di Emerald Fennell
una prima esperienza registica di successo quella dell’attrice, che presenta un drammatico thriller psicologico che tratta argomenti più che attuali.
Cassie Thomas (Carey Mulligan), promettente studentessa di medicina, abbandona l’università quando l’amica Nina viene violentata da un compagno di corso che rimane impunito.
Qualche anno dopo Cassie sembra aver trovato la tranquillità con il suo lavoro in un bar, ma la notte inizia la sua vita segreta fingendosi ubriaca per dare una lezione a chi cerca di approfittarsi di lei e ai vecchi responsabili dello stupro dell’amica.
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