Milano / Malpensa
Liberate i bambini
Negozi, aziende, bar, ristoranti e, poi, anche le palestre, le piscine, i musei, i cinema, ecc... un po' alla volta hanno riaperto e stanno riaprendo, ma i bambini, beh quelli no, o meglio dovranno attendere ancora qualche giorno (con ogni probabilità il 15 giugno prossimo, almeno per alcuni servizi). E fa niente se sono stati i primi a confrontarsi (era la fine di febbraio) davvero con il cosiddetto 'lockdown' (molto spesso, infatti, tutti noi, presi dalle continue lamentele e dalle critiche, purtroppo, di questo ce ne dimentichiamo oppure facciamo finta di dimenticarcene) perché per adesso sono costretti di nuovo a rimanere in disparte. Basta, allora, liberiamoli, in fondo glielo dobbiamo. Già, glielo dobbiamo per cento e mille motivi. Glielo dobbiamo, innanzitutto per i loro enormi sacrifici: niente scuola ormai da mesi e mesi, attività sportive, di svago e relax alle quali hanno dovuto rinunciare, nemmeno la possibilità, ora che il nostro Paese si è rimesso in moto, di andare in qualche area verde a trascorrere del tempo in libertà, eppure li avete mai visti 'piagnucolare' come abbiamo fatto, in più occasioni, noi adulti? Assolutamente no! Glielo dobbiamo, dunque. Glielo dobbiamo, appunto, per questo e, poi, anche perché siamo sicuri che i più piccoli sarebbero i primi a rispettare alla lettera le indicazioni, le regole e le misure che ci vengono date. Loro, infatti, a differenza di tanti grandi, l'hanno capito, fin da subito, che se si esce bisogna indossare la mascherina oppure che serve lavarsi ed igienizzarsi le mani o ancora cosa significa la parola distanziamento sociale; loro, i bambini, gli stessi che, se vedono qualcosa che non va (almeno una volta sarà capitato durante questo periodo) sono pronti a rimproverarci per ricordarci proprio quali sono i comportamenti che dobbiamo tenere. Ecco, quindi, per tutto ciò e per molto altro, vogliamo finalmente 'liberarli' e farli tornare a vivere.
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