Milano / Malpensa
"Auguri Pro. La mia seconda casa"
- 27/02/2019 - 11:07
- Busto Arsizio
- Sport
Il bianco e il blu per lui non erano solo due semplici colori. Erano una vera e propria passione, un amore, una fede. La voce che traspare emozione e nella testa una serie di immagini che una dopo l’altra riaffiorano, perché tra Paolo Tramezzani, la Pro Patria e la città di Busto Arsizio c’è stato un legame che andava (ma, in fondo, va e andrà sempre) al di là del campo e di quella fascia da capitano indossata per diverse stagioni. La sua seconda casa, le vittorie ed anche le sconfitte, i compagni di squadra, il calore e l’affetto dei tifosi, ogni singolo momento ritorna e lo fa ancora più forte oggi, nel cosiddetto anno degli anni, nel centenario del club. Già, dal 1919 al 2019: cento lunghi anni… “Che traguardo! Solamente a pronunciarlo vengono i brividi – dice – Con la Pro c’è un attaccamento davvero speciale; lì c’è una parte del mio cuore e ci sono ricordi bellissimi, sia a livello sportivo sia dal punto di vista umano”. Prima e adesso, insomma, è come se quel periodo non fosse mai finito. “I ricordi sono tanti; elencarli tutti sarebbe difficile, visto che dal primo all’ultimo mi hanno lasciato qualcosa – racconta – A Busto ho chiuso la mia carriera, dopo avere vestito diverse maglie (Prato, Cosenza, Lucchese, Inter, Venezia, Cesena, Piacenza, Pistoiese, Atalante, pure un’esperienza all’estero, al Tottenham), una città che per me è stata importante, dove ho conosciuto persone straordinarie. Per quanto riguarda, invece, il terreno di gioco, beh… anche in questo caso gli episodi sono numerosi: ad esempio il primo anno che sono arrivato, la squadra era ultima in classifica, però con grinta, determinazione e forza, alla fine, ci siamo salvati; oppure la rimonta contro il Pisa (sotto di 2 gol, abbiamo vinto 4 – 2), quindi il 4 – 3 con il Genoa o i successi con il Legnano, il Varese e il Novara. Devo ammettere che ogni volta che ci penso, mi prende un'emozione enorme. Purtroppo oggi gli impegni lavorativi sono vari (attualmente, infatti, alleno a Cipro, l’Apoel Nicosia), però se riesco cerco di andare a vedere almeno una o qualche gara”. La Pro, alla fine, sempre nel cuore. La Pro, chissà magari nel suo futuro. “In tanti me lo chiedono – conclude Tramezzani – E la mia risposta è per tutti la stessa: non so come (nel senso di quale veste), ma un giorno me lo sento ritornerò”.
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