Il periodo di lockdown: obbligati al distanziamento sociale, costretti a spostamenti limitati, insomma parcheggiati in uno stato più meno reale di attesa.
Un tempo sospeso dove tutto rallenta, si ferma, si dilata. L’indole umana a socializzare viene repressa e sfogata nei social virtuali che non riescono minimamente a colmare la distanza con la realtà, la verità di un sorriso, un abbraccio e una stretta di mano. Obbligati al distanziamento sociale, costretti a spostamenti limitati, insomma parcheggiati in uno stato più meno reale di attesa. Un’attesa degli eventi che possano riaprire le nostre attività, che ci riportino a riprendere il nostro spazio nel mondo, il nostro mondo, grande o piccolo che sia, ma il nostro mondo libero. continua... »