Sensi unici, percorsi pedonali, divieti di sosta: si cambia. Una nuova viabilità attorno alle scuole di via Acerbi e via Sant'Antonio per assicurare una maggiore sicurezza agli studenti e, in parallelo, cercare di favorire i pedoni e l'uso della bicicletta. Quali sono, allora, più nello specifico le novità? Partiamo dalla via Acerbi, per intenderci la parte dopo il semaforo (il tratto stretto che porta verso la via Tadini) che diventa a senso unico fino a via Giardino, quindi la via Sant'Antonio, anche questa a senso unico, in entrata da via Magenta fino all'impianto semaforico all'incrocio con la via Acerbi. E lungo tutta la via Sant'Antonio e il primo pezzo di via Acerbi arrivando a via Giardino, ecco assieme al passaggio pedonale. Passaggi che, in alternativa al marciapiede, si avranno pure nell'altra zona di via Acerbi, dopo l'incrocio con via Montessori, e sulla via Moroni (in uscita verso via Magenta e attorno all'area di sosta di fronte all'auditorium Paccagnini). Quest'ultima che, a sua volta, diventerà a senso unico, ossia si potrà entrare dalla prima via che si incontra arrivando da via Magenta, dopo la piazza Mercato, girare dietro il bar 'Favole e Caffé' e l'edicola e uscire di nuovo sulla via Magenta. Ancora, il tratto in entrata di via Del Pozzo (da via Acerbi) sarà pure lui a senso unico verso piazza Mazzini. Da sottolineare come tutta quell'area sarà zona 30 chilometri orari. Ma non è finita qui: altre modifiche, infatti, sono in via Beethoven (a senso unico in entrata da via Magenta), fino a via Asiago (anche lei a senso unico verso via Isonzo) e sempre a senso unico ecco via Magellano (in uscita su via Magenta), via Gemelli (da via Vespucci) e in direzione di via Caprotti (questa a sua volta a senso unico per raggiungere via Magenta), così come la via Bengasi e la via Sabotino (verso la stessa via Bengasi). Infine, ecco una serie di divieti di sosta nel secondo tratto di via Acerbi (girando a sinistra dalla via Montessori) e sui lati destro di via Sant'Antonio, Giardino, Beethoven, Asiago, Gemelli e Don Caprotti.

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