Milano / Malpensa
'Election Day': domenica ai seggi
Ci siamo. Domenica è l’atteso ‘Election Day’ per il voto di Camera e Senato e per il rinnovo del Consiglio regionale di Lombardia e Lazio. Dopo mesi di propaganda, spot, campagne social, volantinaggi e dibattiti, ora i partiti si contenderanno nella discrezione del voto la contesa per chi formerà il nuovo governo. Sarà una giornata importante e lo sarà per moltissimi cittadini. Ecco qualche numero. Gli elettori sul territorio nazionale, sulla base dei dati riferiti al quindicesimo giorno antecedente la data delle elezioni, sono, per la Camera dei Deputati, 46.604.925, di cui 22.430.202 maschi e 24.174.723 femmine, per il Senato della Repubblica 42.871.428, di cui 20.509.631 maschi e 22.361.797 femmine, che eleggeranno 618 deputati e 309 senatori. Le sezioni saranno 61.552. Gli elettori della circoscrizione estero, sulla base dei dati dell’apposito elenco definitivo, sono, per la Camera dei Deputati 4.177.725, e per il Senato della Repubblica 3.791.774, ed eleggeranno, rispettivamente, 12 deputati e 6 senatori. Anche se, come accade spesso ultimamente, l’astensionismo può essere un’incognita, il voto rimane la più alta forma di democrazia.
Quando si VOTA
Domenica 4 marzo, dalle ore 7 alle ore 23, si svolgeranno le operazioni di voto per il rinnovo del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Nelle medesime date si svolgeranno anche le elezioni del Presidente e del Consiglio regionale di Lombardia e Lazio. Lo scrutinio avrà inizio al termine delle operazioni di voto e di riscontro dei votanti, cominciando dallo spoglio delle schede per l’elezione del Senato. Successivamente, dalle ore 14 di lunedì 5 marzo, nelle regioni interessate, si svolgeranno gli scrutini per le elezioni regionali.
Per CAMERA e SENATO basta apporre una X sul partito
Per l’elezione della Camera possono votare i cittadini che alla data di domenica 4 marzo hanno compiuto diciotto anni; per l’elezione del Senato possono votare i cittadini che alla data di domenica 4 marzo hanno compiuto il venticinquesimo anno di età. Per l’elezione della Camera dei deputati la scheda è rosa. Per l’elezione del Senato della Repubblica la scheda è gialla. Ogni scheda è dotata di un apposito tagliando rimovibile, “tagliando antifrode”, dotato di un codice progressivo alfanumerico, che sarà annotato al momento dell’identificazione dell’elettore. Espresso il voto l’elettore consegna la scheda al presidente del seggio. E’ il presidente che stacca il “tagliando antifrode” e, solo dopo aver verificato la corrispondenza del numero del codice con quello annotato al momento della consegna della scheda, la inserisce nell’urna. L’elettore potrà votare apponendo un segno sulla lista prescelta e il voto si estenderà anche al candidato uninominale collegato; oppure potrà apporre un segno su un candidato uninominale e il voto si estenderà alla lista o alle liste collegate in misura proporzionale ai voti ottenuti nel collegio da ogni singola lista. Il voto è valido anche se si appone il segno sia sul candidato uninominale che sulla lista o su una delle liste collegate; non è possibile il voto disgiunto, cioè votare un candidato uninominale e una lista collegata a un altro candidato uninominale. E’ vietato scrivere sulla scheda il nominativo dei candidati e qualsiasi altra indicazione.
Per la LOMBARDIA si possono indicare uno o due candidati
Sulla scheda sono stampati i nomi dei candidati alla presidenza (in Lombardia saranno sette), con le rispettive liste che li sostengono. Accanto a ogni simbolo, due righe che possono essere riempite a mano con uno o due cognomi di candidati di quel partito. Se l’elettore ne scrive due, devono essere di sesso diverso, pena l’annullamento del secondo cognome. Se si appone la croce su un simbolo, il voto si trasferisce automaticamente al candidato presidente sostenuto da quel partito. Viceversa, se si appone la croce solo sul nome di un candidato presidente, il voto resta solo a lui e non si trasferisce ad alcuna lista. Si può ovviamente apporre la croce sul nome di un candidato presidente e sul simbolo di un partito che lo sostiene, in questo caso il voto è valido. Per la Regione è possibile il voto disgiunto: ovvero si può votare per un candidato presidente e per un partito diverso da quelli in coalizione con lui.
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