Milano / Malpensa
Pubblicità per sorridere. Anzi no...
- 15/12/2017 - 11:04
- Attualità
- Comunicaré
Questa che vedete nella foto a lato è la pubblicità di un noto marchio di gioielli, Pandora, un’affissione in cui qualcuno di voi si potrebbe essere imbattuto in quel della metropolitana milanese. Prima che venisse rimossa. Sì, perché quella che vorrebbe essere solo una frase ironica, si è trasformata in un vero e proprio putiferio, con accuse di sessismo e compagnia cantante.
La reputazione di un marchio può influenzare le vendite
Secondo un’indagine di Reputation Manager, istituto italiano che si occupa dell’analisi della reputazione dei brand online, l’85% dei consumatori si è sentito indignato per le parole contenute nell’affissione, che riassumerebbero tutti i più beceri stereotipi sul genere femminile. Tutto ciò ha generato un buzz online negativo che ha raggiunto un bacino potenziale di 14 milioni di utenti. Che, tendenzialmente, questo Natale non acquisteranno un gioiello Pandora, causando una perdita potenziale di introiti a un’azienda che ha pianificato la propria comunicazione per le feste in maniera quanto meno maldestra.
L’importanza dell’interpretazione personale
Non tutti, però, si sono sentiti offesi da questa affissione. Personalmente, rientro nel 15% dei consumatori che difendono il brand e che, leggendo queste parole, ha semplicemente sorriso. Perché, quindi, la comunicazione può generare incomprensione? Perché per recepire il messaggio, ognuno di noi utilizza un bagaglio personale fatto di esperienze precedenti, inclinazioni caratteriali, opinioni e convinzioni, che servono ad interpretare la comunicazione. E ognuno di noi porta qualcosa di sè nell’interpretazione del messaggio, che diventa così variabile.
E facciamocela questa risata!
La prima reazione meravigliosa che ho potuto registrare a questa pubblicità è stata quella di un’amica che ha condiviso la foto dell’affissione su Facebook taggando il marito e commentando che a lui avrebbe sicuramente scelto il ferro da stiro. La seconda, quella di Cartier, che sui propri canali social ha commentato “E poi ragazze diciamocelo: se vi ama davvero vi regala un Cartier, non un Pandora ”. E infine quello di Swarovski: “Non hai bisogno di un uomo per regalarti un gioiello”.
E voi? Indignati o no: in quale percentuale rientrate?
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