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lunedì 25 novembre 2024 | ore 23:36

Mons. Faccendini abate a S.Ambrogio

Monsignor Carlo Faccendini, originario di Robecco sul Naviglio, ma con ancora tanti parenti a Bernate, e Vicario di Milano, è il nuovo abate di Sant'Ambrogio.
Bernate Ticino - Monsignor Carlo Faccendini

Il cuore di Milano. Se il Duomo è il simbolo e la ‘casa’ di tutti i milanesi, sicuramente Sant’Ambrogio ne rappresenta la milanesità piu intensa del termine. Non a caso, in tutta la Diocesi, si segue il rito ambrosiano, designato dallo stesso Ambrogio. E la parrocchia di Sant’Ambrogio avrà ora un nuovo abate, nativo di Robecco sul Naviglio, con ancora molti parenti in paese e a Bernate Ticino, che aggiungerà questo incarico al già prestigioso ruolo di Vicario Episcopale della città di Milano (zona 1). “A nome di tutta l’Arcidiocesi e mio personale – spiega il cardinale Scola – intendo rivolgere a Sua Eccellenza Mons. Erminio De Scalzi il mio sentito grazie per come ha svolto in tutti questi anni il compito di Abate di Sant’Ambrogio. L’importanza della Basilica è ben nota. Essa si radica nella sua grande tradizione storica legata a Sant’Ambrogio, ai Santi Gervaso e Protaso, a luogo di presenza di clero secolare e monacale e possiede un peso rilevante nei mondi della cultura, dell’arte, della convivenza civile. S.E. Mons. De Scalzi ha saputo interpretare in modo unitario ed armonico la pluralità di queste componenti. Mons. Carlo Faccendini assume ora questo delicato e significativo compito. La sua esperienza, soprattutto come Vicario episcopale della Zona di Milano, gli sarà d’aiuto perché la tradizione santambrosiana continui ad essere una risorsa innovativa per la nostra Chiesa e per la nostra città”. Per Monsignor Faccendini si apre cosi una nuova sfida: “Si tratta di un nuovo incarico che mi riempie di onore - ci racconta - Sicuramente molto prestigioso. Ma come spesso accade quando si riceve un dono cosi importante vi è anche la responsabilità per quello che ci attende. Sant’Ambrogio è il cuore e le radici di Milano, qui la città accoglie il mondo e la città si apre alle nuove sfide. Umanamente sono molto felice di tornare a fare il parroco, anche se ovviamente con l’incarico di Vicario dovrò organizzarmi al meglio. Non abbandonerò di certo i miei parroci. Sono poi convinto che il nuovo Arcivescovo Mario Delpini sarà in grado di fare molto bene, ha una conoscenza del clero e del territorio che gli permetteranno sicuramente di essere attento ai nuovi bisogni”. Un po’ del nostro territorio, ora, si sentirà ancor più a casa a Milano.

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