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venerdì 27 settembre 2024 | ore 11:17

Campioni oltre la competizione

La sedicesima edizione del 'Premio Gianni Brera': ieri sera, al Teatro Dal Verme di Milano la consegna dei riconoscimenti. Tanti i premiati all'importante evento.
Sport - Premio Gianni Brera (Foto Eliuz Photography)

Chi si è distinto per i risultati ottenuti sul campo, con particolare attenzione al modo con cui hanno affrontato le loro sfide, sia per il loro contributo alla promozione di un’immagine dello sport che sarebbe piaciuta a Gianni Brera. Atelti, sportivi, dirigenti e figure che con il passare del tempo sono diventate sempre più punti di riferimento: in sedici anni i nomi che si sono susseguiti sono stati davvero altisonanti e di grande spessore. Ma, da questo 2016, inoltre, lo storico ‘Premio Gianni Brera’ (nato nel 2001 con l’intento di promuovere gli insegnamenti e la memoria del mitico giornalista milanese; ideatore e promotore il Circolo Culturale ‘I Navigli’, con la collaborazione di Regione Lombardia e il sostegno di numerosi sponsor) ha varcato anche i confini del nostro Paese, assumendo una dimensione internazionale ed andando a premiare coloro che hanno eccelso in Europa e nel Mondo tenendo alta la bandiera dell’Italia. Un insieme di personaggi carismatici e di storie affascinanti, insomma, per questa sedicesima edizione e allora eccoli sfilare uno ad uno, l’altra sera, sul palco del Teatro Dal Verme di Milano: Paolo Berlusconi (e il grande ex capitano rossonero, Franco Baresi) a rappresentare il fratello Silvio per i 30 anni di presidenza del Milan, quindi Claudio Ranieri (artefice del miracolo Leicester, vincitore della scorsa Premier League), per arrivare ancora a Giorgio Squinzi (patron del Sassuolo, vero e proprio esempio tra le società di calcio in termini di organizzazione, pianificazione e crescita di talenti), Fabio Basile (primo oro della spedizione Azzurra alle olimpiadi di Rio de Janeiro nel judo e soprattutto il duecentesimo per l’Italia ai giochi olimpici estivi), Francesca Porcellato (ventotto anni di successi e di storia paralimpica italiana, scritta con la forza di chi è riuscita a superare le difficoltà della vita, prima di raggiungere l’Olimpo dello sport), i rappresentanti della Nazionale di Pallanuoto femminile (argento alle Olimpiadi in Brasile) e degli amatori Wasken Lodi (eccellenza assoluta nel panorama dell’hockey su pista nazionale ed europeo), Bernard e Martin Dematteis (campioni di corsa in montagna, quando il legame tra fratelli è più forte di tutto e va oltre le difficoltà, il dolore e la voglia di vincere), Elisa Balsamo (medaglia d’oro juniores di ciclismo, categoria in linea, ai Mondiali di Doha), Federico Arnaboldi (promessa del tennis italiano, a 16 anni ha vinto il torneo Avvenire, la competizione giovanile più importante al mondo) e Daniela Giuffré e Antonio Scuglia (autori del libro ‘Game Over - Calcio truccato, ora basta!’). (FOTO ELIUZ PHOTOGRAPHY)

INTERVISTA VIDEO AL PATRON DEL SASSUOLO, GIORGIO SQUINZI
(di Samuel Tafesse)

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