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venerdì 27 dicembre 2024 | ore 20:18

Riccardo: giovane regista Revivre

L'intervista a Riccardo Sbertoli, 18 anni, regista della Revivre Milano. Un presente e un futuro da campione della pallavolo, tra allenamenti, impegno e tanta passione.
Sport - Riccardo Sbertoli durante una partita

Non teme l’effetto ‘giovane rockstar’, di chi brucia le tappe in gioventù e poi si perde per strada. No, lui pensa solo a quello che conta veramente: giocare, crescere e disputare buone performance. E quando gli chiediamo se ha conosciuto il suo illustre ‘modello’ Simone Giannelli, palleggiatore della Nazionale italiana a soli 20 anni, capiamo che, forse, gliel’hanno già chiesto in tanti, troppe volte. Perché lui, giustamente, vuole essere semplicemente se stesso: Riccardo Sbertoli, 18 anni, regista titolare della Revivre Milano, in fondo alla classifica secondo i risultati ufficiali, ma con tanta voglia di fare bene nei prossimi match. “Sono di Milano - ci racconta Riccardo, - mio padre giocava a pallavolo e quindi andavo a vedere le sue partite a soli 3 anni. Mi sono appassionato e a 7 ho cominciato a giocare vicino a casa, per divertimento. A 12 anni sono partito nel Segrate, una tappa fondamentale della mia crescita, arrivando ai campionati di serie: C, B2, B1. E poi ecco la chiamata di Milano. Ero un po’ preoccupato, saltare lo step dell’A2 mi sembrava eccessivo. Ma alla fine sono anche diventato titolare in SuperLega”. Quest’anno, però, la stagione è iniziata con difficoltà: “Credo che la posizione in classifica non ci renda giustizia. A livello individuale sono soddisfatto, ma abbiamo avuto tanti problemi fisici in squadra, che ci hanno penalizzato”. Cosa spera Riccardo per il suo futuro? “Può sembrare strano, ma io sogno la medaglia con la Nazionale Under 21: finora abbiamo ottenuto meno di quanto meritavamo”. E a Babbo Natale, invece, cosa chiedi? “Un grande ritorno per Milano, per la società, per la squadra, per il nome della città. Che significherebbe centrare i playoff: i punti da recuperare sono pochi, ma non sarà facile perché a giocare non ci siamo solo noi”. E magari tornare a giocare a casa, al PalaLido di Milano? “Certo, ma ci vorrà del tempo”. A noi fa piacere averli così vicino, a Busto Arsizio al PalaYamamay a disputare le gare casalinghe: li ospitiamo volentieri.

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