Milano / Malpensa
Cibus: l'arte culinaria italiana
- 06/05/2016 - 07:03
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Giunti alla 'maggior età', il Cibus con sede a Parma è pronto a mettersi nuovamente in vetrina. Nel 2014 si è guadagnato un titolo prestigioso, quello “dell’evento di riferimento dell’agricoltura italiana”, edizione che ha contato fino a sessantaquattro mila visitatori, di cui circa il 20% provenienti da oltre cinquanta paesi esteri. Il prossimo appuntamento promette di confermarsi e, perchè no, superarsi con tutti i 'pollici su'. A proposito di successi e conferme, nella giornata di lunedì 9 maggio il Cibus vedrà un visitatore che di gusto se ne intende eccome e lo ha garantito anche con un’assicurazione di cinquecento mila euro al suo palato e olfatto. Persino in termini di voti gli si riconosce la creazione del “faccino nero”, marchio brevettato in termini giornalistici circa vent’anni fa, rivolto con l’occhio critico ai ristoranti. Raspelli è difensore numero uno del Made in Italy, oltre che critico gastronomico e dunque lunedì 9 maggio sarà il suo momento. Il conduttore televisivo presiederà al salone del cibo, in particolare al Garbo, azienda leader in prodotti panati e pastellati surgelati, in cui conoscerà più da vicino la realtà fondata nel ’91 dall’imprenditore Andrea Comanducci. Non solo, allo stand con il cronista della gastronomia, ci sarà la co-conduttrice e giornalista di Logos e cronista vip, Viviana Fornaro con cui dialogherà in compagnia di Luca Meoni, patròn del ristorante “Gradale” di Perugia. In diretta lo chef preparerà le migliori “ricette con Garbo”, rispettando i prodotti della tradizione culinaria laziale, l’aspirazione vincente del successo nazionale e internazionale dell’impero di Comanducci, la Garbo Surgelati Srl. Il suo punto di forza è prettamente uno: l’utilizzo di materie prime e ingredienti naturali per vantare una produzione di cento quintali di prodotti pastellati e panati, contando oltre centocinquanta mila pezzi al giorno di farcitura di fiori di zucca pastellati. “I risultati che stiamo ottenendo sia in Italia, sia all'estero, parlano chiaro” spiega Andrea Comanducci, “c'è grande richiesta di prodotti italiani e noi puntiamo a cogliere questa opportunità, con l'obiettivo di raddoppiare la nostra quota di offerta a marca privata dall'attuale 15 % al 30% entro il 2016. Gli investimenti che abbiamo fatto nel 2015 ( oltre 2 milioni di euro per l'avvio di uno stabilimento dedicato interamente alla produzione senza glutine) vanno in questa direzione e oggi possiamo presentarci sui mercati con rinnovata forza e know how acquisito”. L’azienda dell’ex carabiniere che conta oltre quaranta dipendenti e fattura 8,3 milioni di euro, è armata dell’avanguardia del futuro e c’è da dire che... Comanducci addestra molto bene.
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