Milano / Malpensa
La Porta Santa della Misericordia
- 04/12/2015 - 09:40
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"Ho sentito che c’è come un desiderio del Signore di mostrare agli uomini la sua misericordia”. Spiega così, papa Francesco, il significato del Giubileo straordinario della Misericordia. Un anno speciale, il tempo favorevole per toccare con mano i segni della vicinanza di Dio, un anno per ricondurre tutti sulla via del perdono e della riconciliazione. Voluto fortemente da papa Francesco e necessario ‘oggi’, per non abituarci alle atrocità più grandi che offendono la vita e il nome di Dio, affinché la Chiesa possa offrire più fortemente i segni della presenza di Dio. Il Giubileo ordinario è celebrato ogni 25 anni, questo indetto da papa Francesco è invece ‘straordinario’. Caratteristico del Giubileo è il pellegrinaggio, un percorso di pentimento. Senso del Giubileo è l’attraversamento delle ‘Porte Sante’ per l’indulgenza plenaria, ovvero la remissione totale delle pene previste per i peccati commessi. “Il mondo ha bisogno di scoprire che Dio è Padre”, continua papa Francesco. Un Anno Santo, che inizierà l’8 dicembre 2015, quando a Roma il Santo Padre aprirà in maniera solenne la Porta Santa di San Pietro, e si concluderà il 20 novembre 2016, durante il quale si sentirà “forte in noi la gioia di essere ritrovati da Gesù, che come Buon Pastore è venuto a cercarci perché ci eravamo smarriti”. Ed è proprio questo che ci mostra il logo scelto per il Giubileo. Ognuno possa così percepire il calore del suo amore quando ci carica sulle sue spalle per riportarci alla casa del Padre. L’inizio dell’Anno Santo è stato in realtà anticipato in Africa, il 29 novembre, quando papa Francesco ha aperto la prima Porta Santa a Bangui, durante il suo viaggio nella Repubblica Centrafricana. La prima volta che un pontefice non apre un Giubileo a Roma, il centro della cristianità. Un gesto significativo per “manifestare la vicinanza di tutta la Chiesa a questa nazione così afflitta e tormentata”. Da capitale del Paese più povero di tutta l’Africa a ‘capitale spirituale del mondo’. E sono le carezze e i baci ai più piccoli, ai bambini che vivono in una terra segnata da anni di odio e mancanza di pace, ad indicare la vera ‘porta santa’: attraversare il dolore e la sofferenza per donare amore e tenerezza soprattutto a chi è solo e abbandonato, ai più fragili. Saranno aperte anche a Milano, con una celebrazione speciale il 13 dicembre, ‘sette’ Porte Sante, nelle sette zone della diocesi ambrosiana. Il Duomo di Milano, certo, la ‘porta della misericordia’ della Diocesi milanese, ma anche la basilica di Sant’Ambrogio, il santuario di Santa Maria del Monte di Varese, la basilica di San Nicolò di Lecco, il santuario della Beata Vergine addolorata di Rho (per la nostra zona IV), il santuario di San Pietro da Verona di Seveso, la chiesa parrocchiale Madonna della misericordia di Bresso e, per la prima volta, due ‘santuari della sofferenza e della speranza’, l’istituto don Gnocchi di Milano e l’istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone.
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