Il traguardo è realtà. Anzi è addirittura… doppio. E ancora adesso, allora, inevitabilmente le emozioni sono praticamente ancora un tutt’uno con la gioia e la commozione. Giovanna Lodrini ce l’ha fatta: prima con la sua lettera al Festival appunto delle Lettere (nella categoria 'Lettera a tema libero') e contemporaneamente ecco anche un altro speciale riconoscimento, il premio 'Alla libertà' (alla memoria di Ettore Carminati). “Faccio ancora fatica a crederci – racconta la 74enne di Turbigo, esperta grafologa e appassionata di scrittura – Certo riuscire a vincere il prestigioso premio era un desiderio che speravo potesse realizzarsi, ma fare una doppietta mai e poi mai avrei pensato accadesse”. Il testo della turbighese è stato il frutto di mesi e mesi di lavoro: uno scritto che parla di vita vissuta. “E’ una lettera vera, nata da episodi della quotidianità e da persone incontrate. Nello specifico racconta di questo ragazzo (tra i partecipanti ad uno dei corsi organizzati dall’Auser al quale ero presente anche io), di quello che ci ha trasmesso durante le ore di lezione (lui che ha scelto di convertirsi alla religione buddista), ma anche di alcuni momenti, essendo entrambi turbighesi, che mi sono rimasti impressi nella memoria della vita quotidiana e di quando per caso ci si incrociava lungo la strada. C’è il passato e il presente, alla fine, che si mischiano assieme. Nomi e posti, inoltre, sono tutti reali, l’unica cosa che invece ho deciso di modificare è stato il paese, scegliendone un altro sempre comunque nel nostro territorio. Cosa aggiungere ancora? Ah sì, grazie alla persona a cui è dedicato il testo e che mi ha ispirato. L’emozione è stata grande, la commozione molta di più. Lui era lì tra il pubblico durante la cerimonia di premiazione al teatro Litta”.

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