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martedì 24 dicembre 2024 | ore 18:53

Due anni con papa Francesco

Sociale - Papa Francesco

Risale a due anni fa, la sera del 13 marzo 2013, lo stupore che suscitò in tutti noi l'uscita sulla loggia del nuovo pontefice, eletto dopo la rinuncia di Benedetto XVI al ministero di vescovo di Roma. Un viso non conosciuto, mai comparso sui giornali del periodo, impegnati nell'ardua impresa del toto papa, incapaci di comprendere che lo Spirito Santo soffia in maniera imprevedibile. Era impettito ed emozionato, papa Francesco, la sera del suo primo messaggio pubblico. Già dai giorni successivi però papa Francesco iniziò a muoversi con disinvoltura e a parlare con naturalezza e spontaneità, come se fosse 'papa' da sempre. Il suo stile portò piccole e grandi rivoluzioni attraverso scelte di umiltà e povertà, a partire dalla scelta del nome, ma soprattutto incantò il suo riavvicinarsi alla gente, anche con fuori programma, abbracciando tutti e scattando foto con chiunque, dimostrando grande umanità e tenerezza, e parlando con un linguaggio semplice e immediato, a cuore aperto. La sua figura sin da subito conquistò l'affetto dei fedeli, anche dei più lontani, specie per le sue coraggiose prese di posizione a favore dei poveri, degli emarginati e delle periferie esistenziali, denunciando la “globalizzazione dell'indifferenza”.
Oggi, a due anni di distanza, che sembrano 'volati' per i tanti viaggi, le parole, i gesti che già hanno segnato in maniera profonda la Chiesa, in un'intervista concessa all'emittente messicana Televisa e riportata dalla Radio Vaticana, fa rabbrividire la sua affermazione: “Ho la sensazione che il mio pontificato sarà breve. Quattro o cinque anni. Non lo so, o due, tre. Ben due sono passati da allora”. E ha aggiunto: “È come un piccolo vago sentimento” - ha rimarcato Bergoglio, facendo intendere che potrebbe sbagliarsi. Speriamo, viene da pensare.
Inoltre, proprio nell'anniversario del secondo anno di pontificato, annuncia la decisione di indire “un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio”. Un 'Anno Santo della Misericordia' che inizierà nella prossima solennità dell'Immacolata Concezione, nel cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II, e si concluderà il 20 novembre del 2016, Domenica di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'universo e volto vivo della misericordia del Padre.
“Nessuno può essere escluso dalla misericordia di Dio; tutti conoscono la strada per accedervi e la Chiesa è la casa che tutti accoglie e nessuno rifiuta. Le sue porte permangono spalancate, perché quanti sono toccati dalla grazia possano trovare la certezza del perdono. Più è grande il peccato e maggiore dev’essere l’amore che la Chiesa esprime verso coloro che si convertono”. La misericordia, l'espressione più grande d'Amore, cambia il mondo, rendendo il mondo meno freddo e più giusto.
Poi definisce il papato come una grazia speciale. E siamo noi a sentirci ricchi del dono di avere papa Francesco a guidarci, ogni giorno, sulla via della verità e dell'amore, incoraggiandoci a non lasciarci rubare la speranza.

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