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sabato 23 novembre 2024 | ore 16:42

Concerto della Memoria

Al Teatro Lirico di Magenta, nella 'Giornata della Memoria', andrà in scena uno spettacolo. Musica e canto, immagini e recitazione per raccontare l'orrore della nostra storia recente.
Cultura - Il campo di concentramento di Auschtwitz

Ricordare senza retorica, raccontare gli orrori di ieri come monito per il nostro domani: questo si propone di fare 'Voci senza eco', lo spettacolo prodotto da Totem per la Giornata della Memoria che andrà in scena il 27 gennaio alle 21 al Teatro Lirico di Magenta.
Saranno musica e canto, immagini e recitazione a narrare uno dei momenti più bui e sconvolgenti della nostra storia recente. 
Trenta tra ragazzi e giovani musicisti dell’Orchestra Giovanile Totem, diretti da Andrea Raffanini, proporranno un concerto su musiche di Edvard Grieg, Gerald Finzi, Hanns Eisler, Nicola Piovani oltre a una raccolta di brani di autori vari dai campi di concentramento.
In scena, l’attrice Paola Ornati, che ha curato regia e drammaturgia dello spettacolo. La voce solista è quella di Martina Meda accompagnata dal coro degli alunni di prima delle scuole medie 'F. Baracca' di Magenta.
“Un altro Giorno della Memoria e, come da quindici anni a questa parte, ancora un concerto da preparare. In questi anni moltissimi ragazzi sono cresciuti nelle nostre orchestre e tutti, ma proprio tutti, hanno suonato per un Concerto della Memoria e così la musica si fa racconto per il nostro pubblico, ma soprattutto per i nostri giovani musicisti, di ciò che accadde e che è doveroso ricordare”, dice Antonella Piras, presidente di Totem. “Voci senza eco vuole essere l'ennesimo piccolo contributo alla commemorazione della Shoa sottolineandone il gigantesco orrore e la drammatica unicità... ma con piglio lieve e in punta d'archetto, con la convinzione che solo la leggerezza dello spirito possa contrastare la gravità di ciò che non possiamo e non vogliamo scordare”.
La parte multimediale, affidata a Fulvio Marino, proporrà immagini d’archivio di Foto In Fuga, Fotoclub di Inveruno, realizzate ad Auschwitz/Birkenau ed estratte dal libro "Vite Segnate, voci sospese". Audio e luci sono a cura di Lorenzo De Ciechi. Arrangiamenti e orchestrazione dei Brani dai campi sono di Andrea Di Vincenzo.
“L’orrore che ci circonda, quest’anno mi ha portato più di una volta a domandarmi quale valore ancora può avere questo 27 gennaio. Forse il presente dovrebbe incominciare a ricordarsi del passato, non solo per celebrarlo, ma per prenderselo sulle spalle; ricordare il peso e l’esistenza di tutto quanto è stato tutte le volte che si muove un passo”, spiega Paola Ornati, regista dello spettacolo. “Silenzio e musica, bianco e nero e colore, passato e presente possono convivere per qualcosa di virtuoso: far riecheggiare voci che urlano nel silenzio della dimenticanza per essere raccontate, ascoltate e ricordate. Raccontare, ascoltare, ricordare. Lo facciamo nel presente di questa serata, tutti insieme. Decidere cosa continuare a far vivere ad ogni passo del nostro presente, spetta, poi, ad ognuno di noi”.
La serata è a ingresso libero fino a esaurimento posti.

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