Milano / Malpensa
30 anni di Exodus con i Nomadi
Don Antonio Mazzi ha voluto per i primi trent'anni di 'Exodus' qualcosa di veramente speciale. Una Fondazione da lui creata nel 1984 come comunità di recupero per giovani vittime di disagio, dipendenza, Aids, carcere ed emarginazione sociale. Una realtà che anno dopo anno è cresciuta grazie all'impegno di volontari che sotto la sua guida hanno costituito in Italia oltre quaranta centri tra cooperative sociali, case accoglienza e centri giovanili. Come si poteva festeggiare insieme a tanta gente se non con la musica? E' per questo che don Antonio è riuscito a mettere insieme un mega concerto lo scorso sabato 4 ottobre, in piazza Duomo, invitando a cantare i suoi amici 'Nomadi', da sempre legati alla Fondazione, con altri ospiti, grandi interpreti della musica italiana: Nek, Luca Carboni, Annalisa Scarrone e Francesco Renga. Il concerto-evento gratuito, dal titolo 'Exodus Nomadi - Tremenda voglia di musica', ha attirato a Milano tantissime persone, giunte da tutta Italia. Il live si è aperto con un divertente duetto del sindaco Giuliano Pisapia e don Antonio Mazzi, accompagnati da Beppe Carletti, che hanno cantato, insieme a tutta la piazza, la celebre 'Io vagabondo'. Sul palco anche l'Orchestra Filarmonica Italiana, formata da quaranta elementi e diretta dal maestro Bruno Santori. Durante la serata si sono alternati i brani più noti dello storico gruppo dei Nomadi con canzoni più recenti e anche gli altri cantanti hanno eseguito con il gruppo i pezzi più amati con interpretazioni originali: Nek la canzone 'Sangue al cuore', Luca Carboni 'Dio è morto', Annalisa 'Ho difeso il mio amore' mentre Francesco Renga 'Un pugno di sabbia'. Le voci dei fan si mescolavano a quelle degli autori, in un tripudio di coriandoli lanciati in aria proprio dal pubblico. Un concerto speciale, che ha raggruppato migliaia di persone, unite dalla musica, in una bellissima serata, per festeggiare e ricordare l'importante sostegno che la Fondazione continua a donare a molti giovani in difficoltà. “Ho fatto un accordo con il Padre Eterno che durerò altri trent'anni!” - così si è espresso con la sua naturale spontaneità don Antonio, amante da sempre della musica - “Bisogna cambiare la scuola, non servono i carceri minorili perché chi sbaglia non è necessario vada in galera ed è per questo che auspico che il governo crei un segretariato della Presidenza del Consiglio che si occupi dei problemi giovanili. Sono felice per questa serata perché avevo una tremenda voglia di cantare, di musica e di vita".
Milano - Concerto Exodus Nomadi
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